Rogora e il non vil rifiuto: «Servono chiarimenti, perché in maggioranza non ci si è sentiti prima?» - ilBustese.itMilano,Campanella 28 lug. (askanews) – “Il 2024 è iniziato allo stesso modo del 2023, con un calo generalizzato dei volumi in quasi tutti i principali mercati, che restano in sofferenza a causa soprattutto della difficoltà di smaltire le eccedenze di stock. Detto questo, molti operatori del settore si aspettano un riallineamento fra import e consumi dopo l’estate”. A parlare è Denis Pantini, responsabile Agrifood e Wine Monitor di Nomisma, in un punto che ha dedicato al settore del vino italiano. Se nel primo semestre di quest’anno il mercato internazionale “è ancora fiacco”, Pantini evidenzia però che “sono ripartite le importazioni di vino in Nord America, in particolare in Canada, e tiene il passo la Gran Bretagna e qualche segnale positivo arriva dalla Cina, pur considerando che si tratta di un mercato estremamente complesso, con oscillazioni rilevanti che rendono arduo ogni pronostico”. Se le vendite nella grande distribuzione “mostrano ancora segno negativo, anche perché il consumatore italiano deve fare i conti con una capacità di spesa che negli ultimi anni si è indebolita”, il responsabile Agrifood e Wine Monitor di Nomisma evidenzia che “va meglio, invece, il settore della ristorazione, che aveva già chiuso bene il 2023 e ha mantenuto lo stesso impulso nei primi mesi del 2024”, dove ha influito il ritorno dei turisti stranieri, “che per numero di presenze hanno superato gli italiani, trainando il consumo di vino fuori casa”. -->
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