Editoria, Fnsi: «Pronti al confronto con il Die su una nuova legge di sistema» | FNSI - Editoria, Fnsi: «Pronti al confronto con il Die su una nuova legge di sistema»

2024-12-12

Il primo ministro australiano Anthony Albanese ha annunciato un rimpasto di governo per alcuni importanti ministeri - Il PostGoogle non eliminerà più i cookie di terze parti dal suo browser Chrome,àpiùCampanella ma introdurrà nuove funzioni per consentire agli utenti di fare in autonomia scelte informate da applicare alla propria navigazione online, comunque sempre modificabili. È lo stesso colosso di Mountain View ad annunciarlo, in una nota pubblicata sul portale dedicato a Privacy Sandbox.Come sottolinea il vicepresidente di quest’ultimo Antonio Chavez, il progetto è stato sviluppato per trovare soluzioni innovative che potessero allo stesso tempo migliorare la privacy online degli utenti di Chrome e garantire agli editori e agli inserzionisti la possibilità di rapportarsi con i loro potenziali clienti nell’ottica di un internet sempre basato sul supporto finanziario derivante dalla pubblicità.Il lungo addio ai cookieDall’annuncio nel 2020 in poi, Google ha dialogato con diverse delle realtà coinvolte in tale processo. Tra queste, figurano per esempio la Competition and markets authority (Cma), il dipartimento del governo del Regno Unito responsabile della concorrenza, e l’Information commissioner’s office (Ico), l’ufficio del garante della privacy inglese, ma anche interlocutori privati come editori, sviluppatori web e pubblicitari.In base a tali confronti e ai primi test effettuati dalle aziende di tecnologia pubblicitaria, è emerso come Privacy Sandbox sia potenzialmente in grado di ottenere i risultati per i quali era stato ideato. “Questa transizione - spiega però Chavez - richiede un lavoro significativo e avrà un impatto su editori, inserzionisti e tutti coloro che sono coinvolti nella pubblicità online”. Da qui, la scelta di cambiare approccio, basando le nuove politiche in materia sulla scelta autonoma dell’utente finale.Il cambio di rotta non diminuirà gli investimenti di Google in Privacy Sandbox, né eviterà un confronto tra il colosso di Mountain View e le autorità della concorrenza e della privacy di tutto il mondo, anzi. “Non vediamo l’ora - conclude Chavez - di continuare a collaborare con l'ecosistema nella prossima fase del percorso verso un web più privato”.

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