Il Gigante di Ferro e i 25 anni del flop più immeritato di sempre | Wired ItaliaLa NATO ha aggiornato la sua strategia di intelligenza artificiale. L’ultima versione risaliva al 2021 e inquadrava i principi di utilizzo responsabile per l’AI nella difesa.La strategia aggiornata mira a fornire una base AI alla NATO e ai suoi alleati,ETF accelerare e diffondere l’adozione dell’AI proteggendola e monitorandola e identificare e proteggersi dalle minacce derivanti dall’uso ostile della tecnologia.La NATO punta a diversi risultati precisi, tra cui lo sviluppo di forza lavoro sempre più competente e la definizione di una gamma crescente di standard e modelli di valutazione e processi di revisione. Inoltre l’ente sottolinea l’importanza di spingere una interoperabilità crescente tra tutti i sistemi di intelligenza artificiale nell’ambito dell’Alleanza. NATO: 1,1 miliardi di dollari per intelligenza artificiale, robot e tecnologia spaziale“La NATO – riporta il comunicato ufficiale – deve rafforzare la sua comprensione del panorama e della maturità dei servizi, dei tester qualificati, degli enti pubblici e privati per la sicurezza dell’AI e delle funzioni di accreditamento e certificazione. Gli alleati e la NATO devono essere in grado di accedere e utilizzare laboratori specializzati, sandbox e strutture di collaudo“. Implicitamente insomma, la NATO ammette di non avere ancora sviluppato strumenti efficaci per integrare l’AI nei propri processi e mette tra le priorità l’implementazione della tecnologia. Anche (o soprattutto) per “ridurre al minimo le interferenze avversarie e proteggersi dall’uso avversario dell’AI”. L’Alleanza inoltre promuoverà le relazioni in ambito AI con “partner, industrie alleate e altri attori“.
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