“Palazzina Laf” di Michele Riondino. L’Ilva, la città e «l’opera necessaria» sul lager di Taranto - Tiscali NotizieMarta Fascina - Fotogramma COMMENTA E CONDIVIDI Con la pausa estiva,ETF è tempo di bilanci in Parlamento. Anche in termini di presenze. Sul podio dei più assenteisti a Montecitorio ci sono, al primo posto, Umberto Bossi, condizionato però da anni da problemi di salute; al secondo, il leghista e patron delle cliniche Antonio Angelucci, che, dal 13 ottobre 2022, ha disertato nel 99,85% delle volte le sedute partecipando appena a 13 votazioni sulle 8.777 indette; al terzo, l’esponente di Fi ed ex compagna di Silvio Berlusconi, Marta Fascina mai alla Camera nel 93,87% delle votazioni. I deputati più virtuosi, invece, sono Alessandro Battilocchio di Fi, con appena lo 0,05% di assenze, Marco Grimaldi di Avs che è stato fuori dei radar solo nello 0,16% delle volte e Italo Tremaglia (FdI) con lo 0,24%. Al terzo posto, quasi a pari merito, i dem Federico Fornaro e Andrea Casu, assenti rispettivamente nello 0,50% e nello 0,64% delle convocazioni.Tra i presidenti dei gruppi parlamentari, il più presente è senz’altro quello della Lega, Riccardo Molinari con lo 0,88% delle assenze. Segue la capogruppo di Avs, Luana Zanella, con il 3,50%. Al terzo posto, ma con un certo distacco, il rappresentante di deputati di FdI, Tommaso Foti, che ha “marcato visita” l’8,1% delle volte.Decisamente più presenzialisti al Senato, anche se spesso il numero delle sedute è inferiore rispetto a quello della Camera. Il record assoluto spetta a tre parlamentari: i due leghisti Giorgio Maria Bergesio e Mara Bizzotto e Antonio Iannone di FdI, col 100% di presenze. A contendersi il secondo posto sono i meloniani Gianni Berrino, Costanzo Della Porta e Sergio Rastrelli, poi Paola Ambrogio e Maria Cristina Cantù (Lega) con il 99,9% delle presenze. Un distacco minimo li separa dai terzi classificati: Marco Lisei (FdI) e Vita Maria Nocco (FdI) con il 99,3%. Nella classifica dei capigruppo è in testa il leghista Massimiliano Romeo con il 99,84%, che ha, in realtà, un distacco minimo sul 5 Stelle Stefano Patuanelli (99,12%) e da Lucio Malan (FdI) (99,06%). I senatori che si vedono di meno sono Guido Castelli (FdI), con il 14,38% delle volte in cui ha preso parte ai lavori, Claudio Borghi (Lega) (36,86%) e Francesca La Marca (37,3%). Discorso a parte meritano i senatori a vita. Chi risulta non aver mai messo piede nell’aula di Palazzo Madama dall’inizio della legislatura per votare è l’architetto Renzo Piano (0%). Ma Carlo Rubbia non è da meno con lo 0,04% di presenze. Anche in questo caso il distacco con Mario Monti è irrisorio. L’ex premier vanta appena lo 0,81% di partecipazioni in assemblea. A disertare di meno l’aula è Elena Cattaneo. La biologa registra il 32,40% di volte che ha preso parte ai lavori parlamentari. Mentre Liliana Segre c’è stata nell’1% delle sedute. Ulteriore capitolo a parte è quello degli esponenti del governo, che spesso risultano in missione. Tra loro, i ministri che risultano più attivi in Parlamento sono Giancarlo Giorgetti (assente nell’1,34% delle votazioni) e Raffaele Fitto (2,83%). Mentre tra i leader di partito a varcare di meno il Palazzo sono Carlo Calenda, presente solo nel 50,5% delle volte, e Matteo Renzi (55,53%).
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