Condannati due amici per la morte di Cranio Randagio: “Profonda slealtà degli indagati”

2024-12-24

Meningite, morto il bimbo di 8 anni ricoverato a NapoliCalano le offerte di lavoro rispetto a luglio del 2023 e nel trimestre che si chiude a settembre. A Roma e provincia le aziende hanno previsto,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock per il mese corrente, 38.350 nuovi ingressi nel mondo del lavoro, in calo del’'11% (-4.760 unità) rispetto ad un anno. Da luglio a settembre gli ingressi previsti sono 107.800, in flessione dell’11,5% rispetto allo stesso del 2023. Ma il dato ancora più importante che emerge dalle rilevazioni del sistema Excelsior Informa, effettuato da Unioncamere e ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in collaborazione con la Camere di Commercio di Roma, riguarda la tipologia dei contratti offerti: il 74% sarà a tempo determinato.Lavoro a Roma Le imprese che prevedono assunzioni a tempo indeterminato di apprendistato sono pari al 26% del totale intervistato nel corso della rilevazione di luglio. Infatti, più di 7 posti di lavoro su 10 è previsto con contratti a termine (tempo determinato e altre tipologie con durata predefinita) concentrandosi per l’86% nel settore dei servizi e per il 51% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Come accaduto anche nelle precedenti rilevazioni, più di 4 imprese su 10 temono di non riuscire a trovare il personale cercato.Lavoro per i giovaniIl 32% delle entrate in azienda interessano giovani con meno di 30 anni anche s per il 65% delle posizioni aperte viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore di riferimento. Inoltre, per una quota pari al 20% le imprese prevedono di assumere personale immigrato mentre il 17% sarà destinato a persone laureate.Le figure ricercatePassando all’analisi del tipo di profilo, le professioni commerciali e dei servizi si confermano le più richieste con il 28% (31% nel mese precedente). I dirigenti, specialisti e tecnici salgono dal 21% al 24% delle figure ricercate (quota superiore alla media nazionale, che è pari al 16%). Seguono i profili generici con il 20% e gli operai specializzati e conduttori di impianti con il 18%. Chiudono, infine, gli impiegati con il 10%.

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