L’emendamento della Lega contro l’obbligo vaccinale per i bambini

2024-12-18

Dopo le proteste degli studenti, l’università di Palermo sospende gli accordi con Israele. Alla Sapienza smontano le tendeSe hai avuto il Covid potresti invecchiare prima. L’infezione da Covid potrebbe accelerare l’invecchiamento. Questo è il sorprendente risultato riscontrato dall’Università di Padova che ha avviato un’indagine approfondita sul ruolo dell’infiammazione e dello stress ossidativo nel contesto del Covid-19. Covid,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella chi l'ha avuto invecchia prima (soprattutto gli uomini): lo studio che monitora i pazienti a un anno dal contagioQuesto studio ha rivelato che l’infezione accelera l’invecchiamento biologico soprattutto tra gli uomini e anche tra le persone che hanno avuto sintomi lievi o assenti. Pubblicato sul “Journal of Molecular Sciences”, lo studio è stato condotto da un team interdisciplinare di Medicina del lavoro dell’Ospedale Universitario di Padova, guidato dalla professoressa Sofia Pavanello del Dipartimento di Scienze cardio-toraco-vascolari e Sanità pubblica. La ricerca ha coinvolto 76 operatori sanitari contagiati durante la prima ondata pandemica, la maggior parte dei quali ha presentato sintomi lievi o assenti. Per ciascun partecipante sono stati raccolti dati demografici, sullo stile di vita, sulla storia medica ed esposizione ambientale e occupazionale. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a esami clinici completi, inclusi test di funzionalità respiratoria, valutazioni cardiache, test biochimici di base, profili immunologici e biomarcatori di infiammazione. Chiaramente, è stata analizzata la loro età biologica. La professoressa Pavanello ha spiegato che il campione analizzato è rappresentativo dell’intera popolazione che ha contratto il Covid-19 con sintomi lievi o assenti. Alcuni individui sono più vulnerabili agli effetti del long Covid, e in questi casi potrebbero rivelarsi necessarie strategie di gestione personalizzate e interventi di supporto mirati con inevitabili conseguenze sulla sanità pubblica. Il team di ricerca ha esaminato vari parametri ematochimici, tra cui indicatori di infiammazione come l’interleuchina 6 e la proteina C-reattiva, per determinare se lo stato infiammatorio persistesse un anno dopo l’infezione. Sono stati inoltre analizzati i livelli di un marcatore molecolare di invecchiamento, la DnamAge. Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Luglio 2024, 20:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Roberto Neglia, Autore a Notizie.it

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