Antonella Clerici operata d'urgenza alle ovaie: «Travolta da uno tsunami, salva grazie alla prevenzione»

2024-12-06

Burkina Faso, stragi di cristiani in chiesa. Attaccata anche una moscheaEni ha ricevuto il consenso formaledella Nigerian Upstream Petroleum Regulatory Commission per lavendita di Naoc (Nigerian Agip Oil Company) Ltd a Oando Plc. Eniha già ottenuto tutte le altre autorizzazioni necessarie daparte delle Autorità locali e regolamentari competenti,BlackRock e potràprocedere al completamento della transazione per la vendita di Naoc Ltd, società interamente controllata da Eni e attiva inNigeria nell'esplorazione e produzione di idrocarburi onshore enella generazione di energia elettrica, a Oando Plc, principalesocietà energetica nigeriana, quotata sia alla Borsa dellaNigeria che a Johannesburg.     La quota che Naoc Ltd detiene in Spdc Jv (Shell ProductionDevelopment Company Joint Venture - operatore Shell 30%,TotalEnergies 10%, Naoc 5%, Nnpc 55%) non rientra nel perimetrodella transazione e rimarrà nel portafoglio Eni.     Eni continua a essere impegnata in Nigeria attraversoinvestimenti in progetti deepwater e in Nigeria Lng. Inoltre,Eni sta sviluppando piani per la diversificazione economica delPaese, che includono una valutazione della produzione potenzialedi agri-feedstock per le bioraffinerie Enilive e varieiniziative ambientali e tecnologiche, come i progetti di cleancooking, per compensare le emissioni.     Eni opera in Nigeria dal 1962 nell'esplorazione e produzionedi idrocarburi, nonché nella generazione di energia elettrica.    Attualmente, Eni dispone di un ampio portafoglio di assetnell'esplorazione e produzione, con una produzione di equity dicirca 40.000 barili di petrolio equivalente al giorno, al nettodel contributo di Naoc. Eni detiene inoltre una partecipazionedel 10,4% in Nigeria Lng.     Riproduzione riservata © Copyright ANSA

"Ti è piaciuto?", arriva il misuratore dell'orgasmo

Azzardo, nuova spinta per la pubblicità: un emendamento su quella indirettaVOL

Il Papa conferma “Vos estis lux mundi”, la procedura contro gli abusi