Mattarella: "Ricordare le vittime terrorismo è un dovere"

2024-12-23

25 aprile, Pizzarotti: "Il fascismo può tornare per colpa di Salvini"tommaso inghirami sangiovese fattoria grignano rufina chianti toscana wine vinitoscani singersangio Paolo Zappitelli26 aprile 2023aaaLargo ai giovani nel mondo del vino perché portano entusiasmo,à–Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock idee nuove e passione. È il caso di Tommaso Inghirami (azienda tra le più famose nel settore dell’abbigliamento e della moda) che ha preso in mano l’azienda agricola di famiglia, Fattoria di Grignano, in quel di Rufina a Pontassieve, e si è concentrato soprattutto nel «fare» vino, partendo da quel che le vigne di proprietà già gli offrivano. E siccome questa è terra di Sangiovese, Tommaso ha provato a fare anche bottiglie meno impegnative che si avvicinassero di più al gusto dei giovani. È nato così «SingerSangio» etichetta che unisce nel nome la passione per le macchine per cucire (Tommaso ne ha una collezione di 300) e il vitigno. Esperimento che, per il momento, non convince: poco profumato, una chiusura in bocca amara, insomma poco accattivante. La strada è giusta ma bisogna ancora lavorarci parecchio, soprattutto sul costo (15 euro). Stesso giudizio per il bianco, il Ricamo 2022, blend di Moscato e Chardonnay che punta al medesimo mercato: incompleto, poco equilibrato e soprattutto prezzo troppo alto (20 euro). Bene invece le altre tre etichette in degustazione: Ritratto 2020 (Sangiovese in purezza e 10% Canaiolo) con un naso molto profondo, spezie e frutta rossa e tannini morbidi; Monte Fiesole Terraelectae 2019 (Sangiovese in purezza) accattivante ma ancora non perfetto (40 euro) e infine il Chianti Rufina Poggio Gualtieri 2018 Riserva che ci ha conquistato per il ventaglio di profumi e l’equilibrio nel bicchiere (30 euro). 

Coronavirus, lockdown parlamentari: "Liberi di muoverci"

Renzi lancia un ultimatum a Conte in SenatoCampanella

Coronavirus, De Luca: "Bestia chi non mette la mascherina"