Onu, nell'incubo di Gaza anche il rischio di poliomielite - Medio Oriente - Ansa.itRaoul Bova ha raccontato la sua vita e la sua carriera a Marateale,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella il Festival del cinema che si tiene in Basilicata. L'attore - che nei prossimi mesi sarà su Netflix nella serie tv "Emily in Paris" e poi su Rai 1 con Don Matteo 14 - ha parlato di come il cinema lo abbia salvato dalle aspettative che tutti nutrivano su di lui e sul nuoto. «Il destino che avevo progettato, quello di campione di nuoto - ha detto all'Ansa - si è infranto sotto il peso di tutte quelle aspettative mie, di mio padre, del mio allenatore. Avevo bisogno di supporto più morale che fisico, la voglia di gareggiare era un'ossessione, soffrivo il giudizio, quell'ansia incredibile, ci sono voluti anni per riappropriarmi dello sport come gioia. Era una gabbia dalla quale scappare ma avevo paura di deludere soprattutto mio padre. Dopo aver perso la gara della vita ho abbandonato, mi ha salvato il cinema».Il ricordo di Lina WertmüllerNella sua intervista a La Repubblica, invece, Raoul Bova ha ricordato la regista romana: «Io conobbi Lina Wertmüller un po' per caso perché un giorno stavo accompagnando la mia compagna, all'epoca Romina Mondello, a un provino e lei mi vide e mi chiese "Ma cosa stai facendo tu in questo momento?" e io le dissi che non stavo lavorando e quindi mi prese per recitare in "Ninfa Plebea". Lei cercava un ragazzo napoletano ma io non lo conoscevo, quindi, mi fece fare un corso di napoletano e devo dire che lei per me è stata un momento di grande scuola, di grande cinema. Lei era attentissima all'estetica, alle luci, a tutto.Mi ricordo che una volta, fece cambiare tutte le luci del set perché non mi si vedevano bene gli occhi. Lina mi insegnò a baciare perché il bacio era una cosa allo stesso tempo molto cinematografica ma anche delicata, se non si bacia in maniera corretta si può anche rovinare la scena. Mi diceva sempre che doveva essere semplice: sono andata a scuola di bacio da lei!». Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Raoul Bova (@raoulbovagram)Il rapporto con se stesso Raoul Bova ha raccontato all'Ansa che ha cominciato a fare pace con se stesso quando ha capito che doveva essere meno severo di quanto fosse e spiega: «Dovevo ascoltarmi, accettarmi senza fare quello che gli altri si aspettavano da me. La bellezza? Se ancora mi si fa questa domanda che era un classico 15 anni fa, ringrazio commosso». Ultimo aggiornamento: Domenica 28 Luglio 2024, 13:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Motociclismo | Gazzetta Motori
Al via la riqualificazione dell'istituto tecnico abbandonato sulla TiburtinaProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock
'No a un lavoro qualunque'. Confartigianato incontra under35 - Notizie - Ansa.it