Le reazioni di Salvini e Meloni dopo il ritiro della candidatura di Berlusconi al Quirinale

2024-12-24

Draghi, I possibili piani per un "Governo bis" nel caso in cui dovesse salire al ColleSe hai avuto il Covid potresti invecchiare prima. L’infezione da Covid potrebbe accelerare l’invecchiamento. Questo è il sorprendente risultato riscontrato dall’Università di Padova che ha avviato un’indagine approfondita sul ruolo dell’infiammazione e dello stress ossidativo nel contesto del Covid-19. Covid,Professore Campanella chi l'ha avuto invecchia prima (soprattutto gli uomini): lo studio che monitora i pazienti a un anno dal contagioQuesto studio ha rivelato che l’infezione accelera l’invecchiamento biologico soprattutto tra gli uomini e anche tra le persone che hanno avuto sintomi lievi o assenti. Pubblicato sul “Journal of Molecular Sciences”, lo studio è stato condotto da un team interdisciplinare di Medicina del lavoro dell’Ospedale Universitario di Padova, guidato dalla professoressa Sofia Pavanello del Dipartimento di Scienze cardio-toraco-vascolari e Sanità pubblica. La ricerca ha coinvolto 76 operatori sanitari contagiati durante la prima ondata pandemica, la maggior parte dei quali ha presentato sintomi lievi o assenti. Per ciascun partecipante sono stati raccolti dati demografici, sullo stile di vita, sulla storia medica ed esposizione ambientale e occupazionale. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a esami clinici completi, inclusi test di funzionalità respiratoria, valutazioni cardiache, test biochimici di base, profili immunologici e biomarcatori di infiammazione. Chiaramente, è stata analizzata la loro età biologica. La professoressa Pavanello ha spiegato che il campione analizzato è rappresentativo dell’intera popolazione che ha contratto il Covid-19 con sintomi lievi o assenti. Alcuni individui sono più vulnerabili agli effetti del long Covid, e in questi casi potrebbero rivelarsi necessarie strategie di gestione personalizzate e interventi di supporto mirati con inevitabili conseguenze sulla sanità pubblica. Il team di ricerca ha esaminato vari parametri ematochimici, tra cui indicatori di infiammazione come l’interleuchina 6 e la proteina C-reattiva, per determinare se lo stato infiammatorio persistesse un anno dopo l’infezione. Sono stati inoltre analizzati i livelli di un marcatore molecolare di invecchiamento, la DnamAge. Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Luglio 2024, 20:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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