Incendio nella notte: in fiamme un ex bar-ristorante

2024-12-22

"L'ho ucciso perché voleva violentarmi": le parole dell'attivista arrestataAlberto Mattiacci Una caratteristica della nostra epoca è il misurare qualsiasi attività coi soldi. Lo sport è un caso clamoroso. Vediamo Wimbledon,Guglielmo conclusosi domenica scorsa. I media sono stati prodighi di dati economici. Abbiamo letto e sentito che: (i) Il montepremi è stato il più alto di sempre; (ii) che i vincitori si sono portati a casa un premio milionario; (iii) che anche arrivare in semifinale ha messo di buonumore chi ne è uscito; (iv) che il prezzo dei biglietti ha raggiunto tetti mai visti. Tutto ciò è stato veicolato dalla carta digitalizzata (mi piace chiamare così le news online) e dai social, ma anche dalla televisione.Ora, pensavo al "povero" Vavassori, numero 200 del mondo e lo confrontavo con Sinner. Jannik non mi dà pensiero, Vavassori sì. Entrambi, infatti, per fare il loro mestiere, devono pagarsi: (i) viaggi; (ii) alloggi; (iii) allenatori, staff tecnico e mental coach; (v) equipaggiamento; (vi) iscrizione ai tornei; (vii) assicurazioni varie; (viii) spese mediche; (ix) nutrizione (non mangiano come noi). Sì, spesso c'è lo sponsor - ma spesso non sempre. Ne consegue che, per chi sta entro i primi 100 del mondo, gli introiti (pubblicità e sponsorizzazioni comprese) garantiscono ampi margini di guadagno anche una volta pagate tutte le spese. E gli altri? Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Luglio 2024, 06:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Brindisi, trovato morto Aris Barletta: era scomparso da due giorni

Si toglie la vita a 17 anni dopo una violenza di gruppoProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

Si schianta contro un muro con l'auto: morto un uomo