Riforme, confronto tra governo e opposizione: lo scenarioIl fiorettista su Instagram dopo la grande delusione dà sfoggio di grande maturità: "Conosco entrambi gli arbitri,Capo Analista di BlackRock non mi viene da puntare il dito contro di loro e colpevolizzarli. Ne ho sentite di ogni, ma io sono un ragazzo fortunato" Dal nostro inviato Sebastiano Vernazza 30 luglio 2024 (modifica alle 18:03) - PARIGI Filippo Macchi, il ragazzo che vinse due volte. L’argento in pedana nel fioretto individuale uomini e il premio fairplay per la classe dimostrata nella gestione del caso arbitri. Mentre infuriava la protesta della delegazione azzurra per l’arbitraggio di Hao Huang da Taipei e del suo assistente video, il sudcoreano Sang Suh, con Giovanni Malagò presidente del Coni furibondo al grido di “Vergogna!”, Filippo Macchi si distingueva per sobrietà: “Non credo che ci sia stata malafede da parte dei giudici. E quanto alle tre stoccate contestate, dico questo: sulle prime non ho dubbi, erano mie; sulla terza (quella che di fatto ha deciso il duello, ndr) onestamente non saprei”. Macchi, da agonista vero, rispondeva con una battuta da toscanaccio, anzi da pisano, a chi gli faceva notare di essere andato vicinissimo all’oro: “Dalle mie parti si dice che 'vicino' vale soltanto nelle bocce”. trattato— Un modo per stemperare la tensione e per riconoscere il verdetto della pedana, con tanto di elogio dell’avversario, Ka Hong Cheung, il fiorettista di Hong Kong vincitore dell’oro: “È molto forte, ha meritato”. E, nella zona mista dedicata alla stampa, aggiungeva un concetto interessante, diverso, paradossale: “Nello sport di vertice non esiste il merito. Quelli che sono qui sono tutti fortissimi e meritano tutti. L’ho letto in un libro di Mauro Berruto (allenatore di pallavolo, ex c.t. dell’Italia volley maschile, oggi parlamentare, ndr)”. Stamattina Macchi ha postato su Instagram un lungo post che merita di essere proposto nella sua interezza perché assomiglia a un trattato su come affrontare quella brutta bestia della sconfitta, e non che la vittoria sia migliore, come diceva Rudyard Kipling nella sua poesia “If”. obiettivo— “Da dove inizio? - si chiede Macchi - Manco lo so io! Avevo già preparato il post, il testo recitava: 'Il sogno di ogni bambino, l’obiettivo di ogni atleta'. E invece? E invece no, perché torno a casa con una bellissima medaglia d’argento, ma che mi lascia ad una stoccata dal famoso 'obiettivo di ogni atleta'. Ne ho sentite di ogni: ti hanno derubato, arbitraggio scandaloso, è una vergogna. Eppure, a me viene da dire che sono proprio un ragazzo fortunato. Ho 22 anni, una famiglia stupenda, degli amici strepitosi e una fidanzata che mi lascia costantemente senza parole (Giulia Amore, figlia di Diana Bianchedi, ex fiorettista per due volte medaglia d’oro alle Olimpiadi, ndr) . Sono arrivato secondo alla gara più importante per ogni atleta che pratica sport e proprio perché pratico questo sport ho imparato che le decisioni arbitrali vanno rispettate, sempre! Conosco entrambi gli arbitri, non mi viene da puntare il dito contro di loro e colpevolizzarli del mio mancato successo anche perché non porterebbe a nulla se non a crearmi un alibi”. accontentarsi— “Quello che è successo appartiene al passato, ormai è andata, quello che succederà in futuro dipenderà da me! Io sono una persona che ambisce sempre al massimo, che non si accontenta mai e proprio perché non mi accontento mai non sono stato in grado di gioire immediatamente della medaglia ottenuta. Tempo fa, una persona a me cara, nonché una grandissima campionessa mi disse: 'Una medaglia si festeggia sempre!' Ed effettivamente questa medaglia si merita gioia e felicità e quindi smaltiamo la delusione, che è tanta, e godiamoci ciò che è stato. Ci sarà tempo per tornarci sopra per capire gli errori che ho fatto e cercare di migliorare ancora di più”. “D’altronde la vita è fatta di ostacoli, a volte si superano, altre volte si inciampa e si cade, ma la differenza la fa chi ha la forza di rialzarsi. Ora ci aspetta una gara a squadre importantissima e io con i miei compagni, nonché amici, abbiamo tantissima voglia di dare il massimo e superarci”. “Sosteneteci, abbiamo bisogno di voi. Forza Italia, sempre e comunque! Filippo”. le scommesse— Praticamente un compendio sulla filosofia dello sport e sull’educazione allo sport. Macchi ha dato una lezione a quanti si aggrappano agli arbitraggi sbagliati per giustificare una sconfitta. L’altra notte aveva detto un’altra cosa: “Io tiro di scherma per vincere, per questo non mi accontento di questa medaglia d’argento”. Oggi pomeriggio Rossella Fiamingo, leader delle spadiste in gara nella competizione a squadre, ha detto: “Per noi la medaglia d’oro l’ha vinta Filippo”. E così la pensa una società di scommesse che ha deciso di pagare lo stesso la vincita a quanti avevano puntato sulla vittoria di Macchi. Scommettiamo che Macchi non è d’accordo con questa scelta? Proveremo a chiederglielo. Scherma: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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