Conte scrive al Nord: "Sono al vostro fianco"La clamorosa pista del Dna ignoto rilancia le speranze dei parenti delle vittime del mostro di Firenze di individuare in modo compiuto chi assassinò i loro cari,criptovalute superando le verità processuali raggiunte.Una di loro, Tiziana Bonini, cugina di Stefania Pettini, uccisa a 18 anni dal serial killer col fidanzato 19enne Pasquale Gentilcore nella campagna di Borgo San Lorenzo nel 1974, ha detto a La Repubblica di essere pronta a dare l'autorizzazione alla riesumazione della salma per favorire i confronti genetici con eventuali biologiche che non appartengano alla vittima.Il matching da fare è col Dna sconosciuto individuato dall'ematologo italo-americano Lorenzo Iovino e dall'avvocato Vieri Adriani, parte civile per le vittime francesi agli Scopeti di San Casciano Val di Pesa nel 1985. Stefania Pettini lottò col Mostro, che poi oltraggiò il cadavere della ragazza.Per approfondire Agenzia ANSA Trovato un dna ignoto, si riapre il giallo del mostro di Firenze - Notizie - Ansa.it Avvocato delle vittime a Repubblica: 'Forse è la firma del killer' (ANSA) "Se mi chiedono l'autorizzazione per riesumare il corpo di Stefania perché c'è una, una sola possibilità di scoprire la verità, io dirò sì, non ci ho dormito la notte da quando ho saputo del Dna" da attribuire, "se adesso ci fosse la minima possibilità di trovare l'assassino non posso negarla - ha detto Tiziana Bonini -Sono passati 50 anni, voglio fare il possibile per trovare l'assassino di mia cugina, lo dice la mia coscienza. Ho sempre detto che non voglio morire senza sapere chi ha ucciso Stefania".Pasquale Gentilcore fu ucciso a colpi di pistola, Stefania Pettini colpita con 97 coltellate dopo aver lottato col mostro che la trascinò fuori dall'auto. Con le tecniche di indagine genetica attuali si fa molto concreta la possibilità di riscontrare tracce biologiche dell'assassino sul cadavere di Stefania Pettini compatibili con un Dna ignoto e ricorrente anche nei delitti del 1983 e del 1984 su cui si sta concentrando l'attenzione della ricerca dell'avvocato Vieri Adriani per i parenti di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, la coppia di turisti francesi trucidata a Scopeti di San Casciano.Un proiettile trovato in epoca recente in un cuscino che era nella tenda dei francesi ha rivelato tale Dna sconosciuto. Tutta la ricerca genetica è stata sviluppata dalla parte civile in base ai materiali disponibili. Per l'avvocato Adriani il salto di qualità potrebbe aversi con la riesumazione dei cadaveri delle vittime, specie per chi non morì immediatamente e si difese dal maniaco, avendo contatti. Lo stesso Kraveichvili riuscì a scappare nel bosco ma fu raggiunto, finito e gettato tra la vegetazione. Per la riesumazione del suo cadavere, sepolto in Francia, i parenti pensano a una raccolta fondi e ad agire in autonomia, qualunque siano le decisioni dell'autorità giudiziaria italiana in merito a questi nuovi sviluppi maturati a margine dell'inchiesta ufficiale. Riproduzione riservata © Copyright ANSA
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