Ubaldo Bocci: "Ho preso bonus da 600 euro per beneficenza"Economia>Caro-vita,Professore Campanella reddito insufficiente per il 13% delle famiglieCaro-vita, reddito insufficiente per il 13% delle famiglieIl 13% delle famiglie italiane ritiene il proprio reddito insufficiente alle necessità primarie: il lavoro c'è ma pesa l'inflazionedi Marianna Piacente Pubblicato il 28 Marzo 2023 alle 17:22 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataEconomia#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Piangono le casse degli italiani. Redditi insufficienti per le necessità primarie. L’impennata dell’inflazione e l’aumento dei prezzi hanno depresso fortemente il potere di acquisto delle famiglie, mettendone a dura prova le finanze. A dimostrarlo è uno studio di Nomisma.I risultati dello studio di NomismaDai dati registrati emerge che il 13% delle famiglie italiane ritiene il proprio reddito insufficiente a far fronte alle necessità primarie (generi alimentari, bollette, affitto, mutuo ecc.). Al fianco di queste, c’è un massiccio 43% di famiglie che valuta invece la propria condizione reddituale appena sufficiente a far fronte a tali spese. Tra le categorie più colpite spiccano i giovani, le famiglie numerose con figli piccoli e le famiglie con all’interno persone disabili e/o non autosufficienti. Più della metà degli intervistati ha visto crescere le bollette energetiche di oltre il 50% rispetto ai livelli di un anno fa e il 16% ha dichiarato di aver avuto molte difficoltà nel pagare le utenze: di questi, il 4% ha accumulato ritardi nei pagamenti.Il lavoro c’è, è la vita che costa troppoNo attività culturali. No attività sportive. Meno sanità. Meno istruzione. Il 39% delle famiglie ha dichiarato che, per far fronte ai rincari energetici, ha dovuto rinunciare a spese per così dire secondarie. Che poi secondarie non sono. Almeno non tutte, come una visita di controllo per esempio. Volgendo lo sguardo ai prossimi mesi, il numero di famiglie che teme di poter incontrare forti difficoltà nel pagare le utenze sale dal 16% al 24%. Colpo di scena: secondo la ricerca, dal mercato del lavoro continuano tuttavia a giungere dati positivi con un tasso di occupazione ai massimi storici e un livello di disoccupazione molto contenuto. Non a caso negli ultimi mesi il principale motivo di percezione dell’inadeguatezza delle risorse economiche a disposizione è rappresentato dall’elevato costo della vita (il 78% delle famiglie si dichiara insoddisfatto della propria condizione reddituale), molto più delle difficoltà lavorative (10%).Articoli correlatiinEconomiaAeroporti bloccati e voli cancellati in tutto il mondo: guasti tecnici mettono a rischio le vacanze estiveinEconomiaLe novità per la pensione di vecchiaia dal 2027inEconomiaAnalisi dei crolli in Borsa: cause e conseguenzeinEconomiaSocial card "Dedicata a te": aumento dell'importo e nuove modalità di distribuzioneinEconomiaA novembre l’edizione nr. 7 del Mese dell’educazione finanziariainEconomiaAntitrust avvia istruttoria su 6 influencer: chi sono?
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