Rileggere Pier Vittorio Tondelli nel vuoto che ha lasciatoAgenzia Romano Siciliani COMMENTA E CONDIVIDI San Francesco spronava tutti a trasmettere il Vangelo,VOL se necessario, anche con le parole. Credo che questo invito sia il centro della proposta estiva per il cammino di fede di ciascun adolescente che si mette in gioco durante l’oratorio estivo.Sembra quasi un azzardo pensare che l’estate sia il tempo più propizio per conoscere più in profondità il Signore, ma è proprio quando ci si dona agli altri, mettendo in gioco il proprio tempo, le proprie capacità, i propri limiti e anche le proprie risorse che si scopre il Bene di chi si è donato totalmente, dando la propria vita per noi. Donarsi totalmente permette di scoprire meglio chi si è, le proprie caratteristiche, le proprie qualità. Ci si percepisce “efficaci” nella cura dell’altro e si sperimenta un amore che parte dal donarsi agli altri ma che porta a ricevere sempre di più rispetto a ciò che si dà. E non basta: ciascun ragazzo ha bisogno di una guida, di qualcuno che proponga un “sentiero della vita” (riprendendo il sottotitolo dello slogan dell’oratorio estivo di quest’anno “ ViaVai”) che dia l’opportunità di rileggere ciò che viene vissuto, alla luce del Vangelo. Rileggere il Vangelo alla luce del servizio che viene svolto durante l’oratorio estivo conferisce un significato profondo alla propria Vita, non solo nel tempo estivo, dando delle possibili risposte alle domande esistenziali e spirituali che ciascun adolescente sente nascere nella sua crescita. Questo aspetto è fondamentale per rileggere la netta differenza di significato tra spiritualità e fede. In passato le due dimensioni erano collegate, anzi, la dimensione di fede cristiana rispondeva alle domande sulla spiritualità che ciascuno si poneva, prima ancora che emergessero (basti pensare al percorso di fede, in parrocchia ma soprattutto in famiglia, che ciascuno viveva, come le preghiere alla sera, il rosario, ecc…). Oggi invece c’è bisogno di un cambio di prospettiva. È importante partire da ciò che emerge dalla dimensione interiore di ciascuno, per nutrirla con la rivelazione cristiana del Vangelo che permette di intuire ciò che abbiamo detto all’inizio: il donarsi per i più piccoli ed essere testimoni di una vita che si mette a disposizione per gli altri è la via più significativa per conoscere il Signore, conoscendo sé stessi. Un po’ come dice sempre un mio amico, col quale ho condiviso la bella esperienza dell’essere animatore: «Matteo, io facendo l’animatore sono riuscito a scoprire chi sono veramente».* Responsabile area adolescenti Fom Fondazione Oratori Milanesi
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