PD, Enrico Letta al circolo Testaccio: "Confronto in ogni sezione"Decreto Sicurezza bis,ETF Moavero chiede all'ONU chiarimento sulle fontiDecreto Sicurezza bis, Moavero chiede all'ONU chiarimento sulle fontiPer l'ONU il decreto Sicurezza bis vìola i diritti umani, ma per il ministro degli Esteri italiano le fonti utilizzate sono "inaffidabili" di Paola Marras Pubblicato il 20 Maggio 2019 | Aggiornato il 17 Settembre 2020 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataDecreto Sicurezzamoaveroonu#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Dopo il richiamo dell’Italia in merito al decreto Sicurezza bis, il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi chiede all’ONU “elementi più precisi sulle fonti utilizzate” lasciando intendere che sono “imprecise o inaffidabili” visto che il provvedimento è ancora una bozza e non è mai approdato in Consiglio dei Ministri.La procedura specialeDopo la lettera da parte di esperti del Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU sul decreto Sicurezza bis il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, ha il incaricato il rappresentante permanente italiano presso le Nazioni Unite a Ginevra, l’ambasciatore Gian Lorenzo Cornado, di contattare i titolari di procedure speciali firmatari della comunicazione rivolta all’Italia, per chiedere “elementi più precisi sulle fonti utilizzate, sulla metodologia e la tempistica dei loro lavori e per chiarire alcuni elementi di puntuale riscontro alla loro lettera”.In una nota la Farnesina precisa che le “procedure speciali” sono i meccanismi ordinari istituiti dal Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite per esaminare, vigilare, consigliare e riferire sulla situazione dei diritti umani nei diversi Stati“.Fonti imprecise o inaffidabiliViene quindi specificato che le “comunicazioni”, come quella ricevuta dall’Italia, sono “lettere in merito ad asserite violazioni dei diritti umani, accadute o in procinto di verificarsi. Non hanno carattere giudiziario, né investigativo e non prevedono obblighi o sanzioni”.Si puntualizza quindi che “il contenuto delle comunicazioni si basa su “informazioni ricevute da fonti varie” che, “talvolta, sono risultate imprecise o inaffidabili“. Da qui la richiesta di precisazioni da parte del governo, che rispedisce al mittente le accuse mosse dall’ONU visto che il decreto Sicurezza bis è ancora una bozza e non è mai stato discusso in Consiglio dei Ministri.L’Italia cerca comunque di smorzare la polemica, sottolineando che dal 1 gennaio 201 anche altri Stati hanno ricevuto comunicazioni simili: per esempio, gli USA ne hanno ricevute 30, il Regno Unito 16, la Francia 12, la Spagna 7 e la Germania due.Articoli correlatiinPoliticaSondaggi politici: M5S in crescita, Pd in calo, Forza Italia in positivoinPoliticaIl Dl Salva Casa è legge, 106 voti a favore: ecco cosa cambia adessoinPoliticaMattarella promuove la libertà dell'informazione nella Cerimonia del Ventaglio: "Giornalisti contrastino le adulterazioni della realtà"inPoliticaAntonio Tajani: "Spazio al centro è di Forza Italia, arriveremo al 20%"inPoliticaNcc, incostituzionale il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni: la decisione della ConsultainPoliticaGiorgia Meloni dice 'No' a Ursula von der Leyen: "Ho agito da leader europeo"
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