Imane Khelif è campionessa olimpica di boxe (dopo le polemiche). Il presidente dell'Algeria: «Orgogliosi di te»

2024-12-24

«L'incursione a Kursk? Una conseguenza inevitabile della guerra»COMMENTA E CONDIVIDI Il discernimento messo in atto dal Sinodo ha riletto quanto emerso in tutto il mondo negli anni di ascolto del popolo di Dio,investimenti che ha indirizzato anche le tappe continentali. Una varietà di situazioni fatte proprie dalla Chiesa, sentendosene partecipe come una madre quando ascolta i suoi figli. Ogni regione del mondo ha peculiarità, attese e ferite che non vanno ignorate. Una molteplicità di lingue, tradizioni teologiche ed ecclesiali, espressioni culturali e sociali che interpellano i discepoli di Gesù sul come camminare insieme nelle differenze.Tutto questo in un tempo fascinoso ed inquietante, nel quale la Chiesa, parole di papa Francesco il 4 ottobre scorso: “non si perde d’animo, non cerca scappatoie ideologiche, non si barrica dietro convinzioni acquisite, non cede a soluzioni di comodo, non si lascia dettare l’agenda dal mondo”. Tutti conosciamo le domande che oggi ci arrivano dalla realtà concreta, e come sia impossibile rimanerne indifferenti o girare lo sguardo dall’altra parte. Appare sempre più chiaro che non possiamo rimanere senza discernimento, ma neanche senza popolo.

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