Guerra Russia-Ucraina, imminente un bombardamento aereo di Kiev: le autorità lanciano un appelloHylia Rossi La nonna è diventata quasi una figura mitica,Guglielmo una supereroina sempre presente, un punto di riferimento più luminoso della stella polare, qualcuno su cui si può sempre fare affidamento e che anche per questo dà calore alla vita di nipoti, figli e del resto della famiglia. E per quanto ciò sia ancora vero in alcuni casi, c'è qualcuno che trova questo ruolo utopico, troppo stretto e decisamente scomodo. Si tratta di Avril Moore, una scrittrice che ha voluto sottolineare la sua posizione al riguardo, specificando quanto ami essere una nonna e quanto poco ci abbia messo a chiarire ai tre figli che ciò non volesse dire essere sempre disponibile per prendersi cura degli otto (otto!) nipoti. La "protesta" della nonna«In quanto genitore, gran parte della vita mia e di mio marito è stata dedicata a crescere i nostri tre figli e né io né lui abbiamo intenzione di sobbarcarci di nuovo una responsabilità di quel livello», ha scritto Avril Moore su the Age, dichiarando che troppo spesso le donne di 65 anni e oltre diventano baby sitter mentre le mamme e i papà sono al lavoro. «Per di più, mi infastidisce il fatto che nonostante entrambi i genitori si siano presi cura dei figli, ora ci si aspetta che sia io in particolare, la nonna, a causa del fatto che sono donna, a dover partecipare regolarmente alla cura dei bambini», aggiunge. Come riporta il New York Post, Avril adora passare il tempo con i nipoti, ma rimane un lavoro molto duro, specialmente se dovuto e continuativo. Ciò porta molti nonni a provare rancore, dice la scrittrice, in particolare quando vengono anche criticati perché non fanno le cose «nel modo giusto» e i figli non apprezzano il loro approccio educativo. L'aiuto dei nonni, poi, non solo permette ai genitori di andare al lavoro senza preoccupazioni, ma è anche conveniente dal punto di vista economico dato che non è necessario pagare un professionista o una struttura. La posizione di Avril Moore è stata aspramente criticata: «Ci saranno dei nonni che rifiutano di prendersi cura dei nipoti, ma molti di noi amano quei momenti, sono speciali. Non ho mai avuto risentimento, solo gioia. Ci prendiamo cura di nove nipoti da più di 15 anni e così facendo abbiamo sviluppato una relazione profonda con tutti loro», «Metti via quel risentimento, quel tempo è speciale. Goditelo. Prima che tu te ne accorga sarà arrivato il momento del "ciao, buona vita!"».Eppure c'è anche chi ha compreso la critica e la approva: «Aspettarsi che i nonni si occupino dei bambini piiù di una volta a settimana è egoista. Li adoro, non fraintendetemi, ma non sono io a doverli crescere», «Sono d'accordo, i governi fanno affidamento sulla generosità di tante donne nell'aiutare a prendersi cura dei bambini. Ma se gli uomini non potessero lavorare perché devono guardare i bambini? A quel punto risolverebbero entro qualche mese». Ultimo aggiornamento: Mercoledì 31 Luglio 2024, 14:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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