Concorsi pubblici 2020 Trentino Alto Adige: i bandi attiviCecilia Legar Una mamma inglese non ha pensato alle conseguenze a lungo termine delle lampade abbronzanti e ha finito per abusarne,BlackRock andando incontro a un melanoma al terzo stadio. Questa strategia moderna per "imbrunire la pelle" in ogni momento dell'anno, infatti, non protegge da scottature e da altri danni tipici dei raggi solari, esponendo chi ne fa uso a un maggior rischio di cancro. L'abuso di lettini solari fino al cancroLa storia di questa donna è stata riportata dalla testata Metro. La protagonista, rimasta anonima, ha raccontato in prima persona al giornale di non essere mai stata messa al corrente dei rischi del lettino abbronzante: «Si vedono avvertenze sui pacchetti di sigarette e foto di persone affette da cancro ai polmoni, ma non si vede mai l'immagine di una persona con il cancro alla pelle in un centro di abbronzatura», fa notare inizialmente. «Mi è statodiagnosticato un melanoma allo stadio 3 e mi era stato detto che la causa era il mio amore per l'abbronzatura, ma io non mi consideravo nemmeno una consumatrice eccessiva: ci andavo due o tre volte a settimana prima di una vacanza, poi non lo facevo più per mesi», continua a spiegare la donna.La prima volta che si recò in un centro estetico per "abbronzarsi al chiuso", aveva solo 16 anni: «Lo facevano tutti quelli che conoscevo: mia madre, le zie, i cugini e gli amici. Quel giorno - racconta - mia mamma stava andando al salone di abbronzatura e mi ha chiesto se volessi andare con lei. Ho scoperto solo in seguito che, in realtà, è illegale per i centri abbronzanti, i saloni di bellezza e altri locali commerciali nel Regno Unito consentire a chiunque abbia meno di 18 anni di utilizzare un lettino solare, ma nessuno ha mai chiesto la mia età».Così diventa un'attività "sociale", una dipendenza, un metodo per sentirsi più in forma e più radiosa: «Ho iniziato ad abbronzarmi regolarmente. Raramente andavo da sola, era un momento in condivisione con le amiche. Ho smesso soltanto durante la gravidanza, ma dopo il parto sono tornata subito nei centri abbronzanti; mi sembrava di fare un piccolo regalo a me stessa e ritagliarmi del tempo fuori dalla maternità. E nel caos dell'essere mamma per la prima volta, ho scoperto che era anche molto più rapido che andare a farmi le unghie o i capelli: era più facile conciliare il tutto con la cura dei bambini». La diagnosi di melanoma al terzo stadioÈ nel 2022 che la donna nota un neo sulla guancia cresciuto molto in fretta. Inizialmente non se ne preoccupa, poi però vede che si squama, cade, ricresce e causa delle croste. Così contatta il medico di base che le consiglia una visita di routie dal dermatologo e nello studio di quest'ultimo specialista scopre la dura realtà: malgrado non credesse affatto di abusare dei lettini abbronzanti, la diagnosi è la peggiore che potesse ricevere.Il melanoma è stato rimosso chirurgicamente insieme a un linfonodo nel tentativo di capire se il cancro si fosse diffuso: «Quelle 6 settimane di attesa per i risultati mi sono sembrate 6 anni - riprende a raccontare -. Piangevo molto, anche se ovviamente ho cercato di nascondere il mio turbamento a mia figlia. Alla fine, sono state trovate delle cellule carcerogene nei linfonodi ma, fortunatamente, non nel resto del corpo. Ora mi sottopongo a controlli regolari, tra cui la mappatura dei nei. Mia mamma e altri membri della famiglia hanno smesso di usare i lettini abbronzanti».I dati sui tumori causati dalle lampade abbronzanti«Secondo l’OMS, le lampade solari ogni anno sono responsabili di circa 10.000 casi di melanoma e 450.000 casi di tumori cutanei diversi dal melanoma solo in Stati Uniti, Europa e Australia», spiega l'AIRC, mentre «l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha rilevato un rischio di melanoma aumentato del 75% circa in coloro che fanno uso di lampade abbronzanti al di sotto dei 30 anni». Il maggior consiglio che questi enti diffondono è quello di utilizzare la crema solare anche durante l'esposizione ai raggi artificiali, se proprio non vi si riesce a rinunciare. Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Luglio 2024, 19:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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