Rai, Rossi: «Sul caso Scurati aperta istruttoria, dai media attacco strumentale»L'ex corteggiatore e tronista si è innamorato degli sport acquatici dopo aver superato un periodo molto difficile Francesco Palma 15 luglio - 11:26 - MILANO È stato uno dei volti più amati di Uomini e Donne,VOL prima come corteggiatore, poi come tronista e infine come opinionista. Nell’ultimo anno, però, sono successe tante cose che hanno cambiato la vita di Giacomo “Jack” Vanore. Prima una malattia autoimmune che lo ha costretto a lasciare la televisione e ha cambiato le priorità della sua vita, poi la scoperta del mare e degli sport acquatici, in particolare il SUP (lo Stand Up Paddle, una variante del surf in cui si utilizza una tavola più grande e una pagaia per spostarsi) e l’E-Foil (una vera e propria tavola da surf elettrica con cui “volare” sull’acqua: “È successo quasi per caso, quando da Roma mi sono trasferito in Liguria per stare più vicino alla mia famiglia. Ho iniziato a frequentare Levanto e alla fine è nato un vero e proprio amore nei confronti di questi sport. Non che prima li snobbassi, anzi, sono sempre stato molto sportivo, ma non avevo dato loro il giusto valore” ha raccontato Jack Vanore a Gazzetta Active. .bck-image_free_height { position: relative; margin-bottom: 1.6875rem; } .bck-image_free_height .image_size img { height: auto !important; width: 100% !important; } .bck-image_free_height figure{ width:100%; display: table; } .bck-image_free_height img.is_full_image { display: table-row; } Jack Vanore -->Quanto è stato importante lo sport per ricominciare dopo la diagnosi e il percorso di cura? “Grazie allo sport ho potuto riconnettermi con la natura. Fortunatamente oggi posso dirmi clinicamente guarito, ma prima a causa di questa patologia non potevo nemmeno stare al sole, perché la luce solare amplificava ulteriormente i miei problemi fisici. È stato un cambiamento improvviso nella mia vita: non che prima mi sentissi Superman, ma sono sempre stato una persona molto dinamica e attiva, poi ho preso questo pugno in faccia – per rimanere in tema visto che ho fatto pugilato per tanti anni – ma sono riuscito a rialzarmi. Ho potuto riscoprirmi e far evolvere delle nuove parti di me: credo sia l’unico modo per affrontare questi momenti, altrimenti diventa tutto molto complicato. Alla fine posso ritenermi fortunato e grato alla vita, perché nonostante le difficoltà sono riuscito comunque a stare meglio abbastanza velocemente”. Il mare è stato anche un modo per ritrovarsi, quindi? “Sì, mi sono riconnesso con me stesso. Quando sei una persona comunque forte fisicamente e molto sportiva pensi che queste cose non possano accaderti, e all’inizio ti mettono ko. È stata una lezione di vita anche questa, ho imparato a essere più centrato, e gli sport d’acqua mi hanno dato una grande mano. Considerando poi che per tanto tempo non ho potuto stare al sole, e quindi al mare, poter praticare questi sport è una vera e propria rinascita per me. Ho iniziato con il SUP e l’E-Foil, e mi sento davvero bene quando li pratico, come se fossi più 'centrato', ma ho voglia di continuare e soprattutto sperimentare il surf vero e proprio”. .bck-image_free_height { position: relative; margin-bottom: 1.6875rem; } .bck-image_free_height .image_size img { height: auto !important; width: 100% !important; } .bck-image_free_height figure{ width:100%; display: table; } .bck-image_free_height img.is_full_image { display: table-row; } -->Si sta allenando anche per il surf quindi? “So che dovrà essere un percorso graduale, perché è necessario arrivarci molto preparati: inoltre bisogna considerare che sono alto 1.96 per 110 kg, quindi non è facilissimo per me con questa corporatura. All’inizio, quando raccontavo di aver provato sport come l’E-Foil o il SUP la gente rimaneva sorpresa, perché pensava che col mio fisico non potessi farlo. In realtà credo di essere anche abbastanza portato: è chiaro che so di dover lavorare tanto, anche sull’equilibrio, ma alla fine ciò che conta davvero è la testa”. Come sono stati gli inizi? “Non facili tecnicamente, quando ho iniziato non riuscivo a stare in piedi, però mi sono intestardito e alla fine ci sono riuscito. La differenza sta tutta lì: quando cadi ti rialzi e ci riprovi, l’importante è sempre ricominciare da capo. In questo modo, adesso, sento davvero ‘miei’ questi sport”. È cambiata anche la sua visione del futuro? “Sì, ho tanti progetti importanti in mente che non dico perché sono scaramantico (ride, ndr) però al di là del lavoro la cosa importante sarà rimanere centrato come lo sono adesso, nella mia vita, godendomi il momento presente, guardando al futuro con positività e senza farmi condizionare dal passato”. È stato importante anche il supporto delle persone che la seguivano in televisione? “Le persone che mi seguivano sono state la mia forza. È stato importante sentire il loro affetto in un momento di sofferenza, come se in questo modo riuscissero a compensarla. Anche tutte le persone del programma di Uomini e Donne, da Maria de Filippi che mi è stata di grande supporto agli altri partecipanti, mi sono stati davvero tutti molto vicini: alla fine non eravamo solo colleghi o amici, ma una vera e propria grande famiglia, ed è una delle più grandi fortune che mi sia capitata”. Surf: tutte le notizie Active: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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