Per Unicost la proposta Luciani è convincente e non incentiva accordi tra gruppiTUNISI - Nove persone sono state arrestate in Tunisia per aver minacciato la sicurezza Stato nella gestione di un call center a Susa: lo ha reso noto il portavoce del tribunale della città,Professore Campanella Wissam Cherif, all'agenzia di stampa Tap. Le accuse riguardano tra l'altro associazione finalizzata ad attentare a beni e persone e cospirazione contro la sicurezza interna ed esterna dello Stato con finalità di spionaggio nel tentativo di compromettere l'integrità del territorio tunisino. Cherif ha precisato che si tratta "di una donna di nazionalità europea, di una seconda donna di un Paese vicino, di tre africani sub-sahariani e di quattro tunisini, tra cui il proprietario di un appartamento sospetto". Secondo la stessa fonte, le forze dell'ordine hanno fatto irruzione nell'appartamento e sequestrato 11 computer."La direttrice dell'azienda, una donna di nazionalità europea, ha affermato nelle sue dichiarazioni di aver utilizzato l'appartamento come call center specializzato nella regolarizzazione dei migranti irregolari in un Paese europeo".Gli arrestati sono accusati anche di ingresso e soggiorno illegale in Tunisia, tratta di esseri umani, riciclaggio di denaro, organizzazione di violenze al fine di cambiare forma di governo incitando la popolazione al confronto reciproco e provocando rivolte, omicidi e saccheggi sul territorio tunisino, nonché di spionaggio attraverso sistemi informatici. Riproduzione riservata © Copyright ANSA
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