Inciampa e cade dal secondo piano: morto a 60 anniIn Italia nel 2023 hanno perso la vita 3.039 persone mentre i feriti sono stati oltre 224mila. I dati di Aci e Istat Luca Piana 25 luglio - 11:46 - MILANO L'intervento dei vigili del fuoco sul luogo di un incidente Ansa Meno morti,ùferitiPiùCampanella più feriti e incidenti stradali. Questa la sintesi estrema del rapporto annuale di Aci e Istat sull'argomento che riguarda il 2023. Lo scorso anno sono stati 3.039 i morti in incidenti stradali in Italia (-3,8% rispetto all’anno precedente), 224.634 i feriti (+0,5%) e 166.525 gli incidenti stradali (+0,4%) con almeno un ferito. Nel frattempo al Senato è in discussione la riforma del Codice della strada. chi sono le vittime— Le vittime aumentano nel 2023 per i conducenti di monopattini, di biciclette e biciclette elettriche, stabili i pedoni e in diminuzione gli altri utenti. Si contano 1.332 vittime tra gli occupanti di autovetture (-3,1%), 734 tra i motociclisti (-6,0%), 68 tra i ciclomotoristi (-2,9%), 485 tra i pedoni (0,0%). Tra gli occupanti di autocarri si registrano 112 deceduti (-32,5%), mentre per le biciclette e le biciclette elettriche le vittime sono 212, in aumento rispetto al 2022 quando erano 205 (+3,4%). Aumentano anche gli infortunati tra gli utenti di monopattini elettrici (conteggiati dal 2020): gli incidenti stradali che li vedono coinvolti passano da 2.929 nel 2022 a 3.365 nel 2023, i feriti da 2.787 a 3.195, mentre i morti (entro 30 giorni) sono 21 (nel 2022 erano 16). dove avvengono gli incidenti— Su strade urbane, autostrade e strade extraurbane gli incidenti stradali e i feriti risultano in lieve aumento o stabili rispetto al 2022, con valori ancora tutti in diminuzione rispetto all’anno di riferimento 2019. Le vittime diminuiscono in confronto al 2022 in tutti gli ambiti stradali, con un calo consistente, in particolare, per le autostrade (-19,0%); sulle strade urbane il calo è dello 0,3%, sulle strade extraurbane del 3,9%. i comportamenti più pericolosi— Tra i comportamenti errati alla guida si confermano come più frequenti la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata. I tre gruppi costituiscono complessivamente il 36,5% dei casi (80.057), valore stabile nel tempo. Motori: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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