Santanche': "La Via dell'Amore simbolo dell'Italia sostenibile" - Tiscali Notizie- Il nasello europeo e lo scampo nel mar Ligure e nel nord Tirreno sono diventati così sovrasfruttati che potrebbero presto non essere più redditizi. A lanciare l'allarme è Oceana,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock rispondendo ad un recente rapporto della Commissione Europea. Tutta colpa della pesca eccessiva, contro la quale Francia, Italia e Spagna devono intervenire con urgenza per prevenire la scomparsa di queste specie. Nonostante gli sforzi degli Stati europei per recuperare le popolazioni ittiche, in particolare la triglia nel Golfo del Leone, Oceana stima che il 57% delle popolazioni nel Mediterraneo occidentale è ancora sovrasfruttato; infatti, alcune popolazioni di gambero viola, rosa e rosso in questo bacino sono in uno stato critico. A partire dal 2025, la sostenibilità dello sfruttamento delle popolazioni ittiche diventerà un obbligo. Più precisamente, il 1° gennaio è la data di scadenza fissata dal Piano per Francia, Spagna e Italia per garantire che i tassi di mortalità per pesca rientrino entro livelli sostenibili e compatibili con il rendimento massimo sostenibile. Per raggiungere questo obiettivo, Oceana esorta gli Stati ad assegnare i giorni di pesca ai pescherecci a strascico a livelli consigliati dalla comunità scientifica; migliorare la selettività degli attrezzi, in particolare per ridurre le catture di specie giovani come il nasello; chiudere le aree alla pesca a strascico per proteggere gli habitat ittici essenziali, zone cruciali per la riproduzione, la deposizione delle uova e l'alimentazione; adottare misure correttive per tutte le popolazioni in situazione critica per riportarle a livelli sani. Riproduzione riservata © Copyright ANSA
Il governo tedesco è stretto tra l’insoddisfazione dei liberali e i successi di AfD
Galvagno "Ars più produttiva, 37 norme approvate e impugnative in calo" - Tiscali NotizieEconomista Italiano
«Danni ambientali», l’Olanda obbliga Shell a risarcire i contadini nigeriani