Per Roberto Speranza la strategia anti Covid di Meloni è fallitaTerritori poco noti e di grande bellezza conquistano i camminatori alla ricerca di nuovi orizzonti. Una guida svela e descrive gli itinerari più belli Monica Conforti 8 luglio - 11:34 - MILANO La Basilicata si candida,BlackRock con i fatti, a diventare la nuova frontiera dell’escursionismo. Lontana dai grandi itinerari, ma ricchissima di spunti interessanti e di territori mai noiosi, la regione accoglie i camminatori con un ampio ventaglio di itinerari di ogni difficoltà, dalle aree montuose fino al litorale. Il tutto impreziosito ulteriormente da borghi storici, aree protette ed eccellenze enogastronomiche da assaporare alla fine di ogni camminata. foto Massimo vicinanza Ad aiutare nella scelta dell’escursione più adatta alle proprie c’è la guida Camminare in Basilicata, che illustra sette itinerari e 23 cammini. Eccone due da non perdere per iniziare a scoprire una regione con ancora molti segreti. Da Rionero in Vulture a Melfi— Un’escursione abbastanza impegnativa parte da Rionero in Vulture, paese posto fra due colline alle pendici del Monte Vulture, culla del prelibato Aglianico che qualcuno, forse esagerando, definisce il Barolo del Sud. Lasciando alle spalle il centro abitato, da Palazzo Fortunato ci si dirige sulla strada dei laghi di Monticchio, che lentamente sale verso il Vulture. Dopo circa 8 km sulla destra si trova il sentiero per l’Abbazia di San Michele. Lo si imbocca e dopo circa 30 minuti tra faggi, aceri e abeti ci si trova al cospetto dei Laghi di Monticchio formatisi in due crateri vulcanici situati sul versante ovest del Monte Vulture. Lo sguardo è attratto anche dall’abbazia benedettina di San Michele Arcangelo, affacciata sul Lago Piccolo. Si prosegue in salita sul sentiero 101 fino a trovare un sentiero della rete “Piste dei Briganti di Crocco”, che in direzione di Fontana dei Faggi porta in località Femmina Morta. Passo dopo passo, improvvisamente, il sentiero sbuca su una strada asfaltata, che porta a Melfi. L’escursione è lunga 22 km con un dislivello di 640 metri e si completa in 7.30 ore. .bck-image_free_height { position: relative; margin-bottom: 1.6875rem; } .bck-image_free_height .image_size img { height: auto !important; width: 100% !important; } .bck-image_free_height figure{ width:100%; display: table; } .bck-image_free_height img.is_full_image { display: table-row; } Da Castelluccio Inferiore a Madonna del Pollino— Si parte dal borgo medievale di Castelluccio Inferiore, nella valle del Mercurion, ampio bacino fluviale tra Basilicata e Calabria un tempo occupato da un lago Pliocenico. Questo sito è noto anche come Valle dei monasteri, per il grande numero di insediamenti del monachesimo di matrice orientale che dall’VIII secolo si svilupparono nell’area. Si lascia il centro storico di Castelluccio Inferiore in direzione di Viggianello. Superata contrada Ceracalla, si volta a sinistra fino all’incrocio con una ciclovia che si segue per circa un chilometro.Parti con un gruppo di sportivi come te, scopri i viaggi di Gazzetta Adventure e Tribala all'insegna dello sport e del divertimento nel mondo Leggi anche Basilicata in bici: una regione, mille paesaggi Attraversata la SP4, si prende a sinistra una strada secondaria che porta appena prima dell’imponente centrale a biomassa del Mercure (non un bello spettacolo però...), e si continua tra i campi e con gli occhi rivolti verso le maestose vette del Pollino. Si segue per un paio di km la strada provinciale Pedali-Viggianello, poi sulla destra s’imbocca uno sterrato che in 2 ore porta nel centro storico di Viggianello: Da qui si punta verso Madonna del Pollino dove ha termine la tappa. La distanza è di circa 27 km con 1310 metri di dislivello. Tempo necessario 9 ore circa. Turismo Sportivo: tutte le notizie Active: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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