L'addio di Andrea Cannavale alla compagna Vincenza Donzelli, morta pochi giorni dopo il partoSono rientrate verso le 22 di ieri,investimenti domenica, 28 luglio, le proteste nel carcere di Velletri. Le rimostranze, durante le quali sono stati dati alle fiamme materassi, erano iniziate durante il pomeriggio. I detenuti, da quanto riporta il sindacato Fns Cisl Lazio, si sarebbero rifiutati di rientrare nelle celle per protestare per mancate concessioni di colloqui e cambi lenzuola effettuati con ritardi.Disordini al carcere di VelletriUna situazione esplosiva quella della casa circondariale di Velletri. Ci sono 412 posti regolamentari dove sono stipati circa 600 detenuti, quasi 200 in più. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco e sono stati inviati rinforzi della polizia penitenziaria da tutta la regione Lazio. A Velletri i detenuti, già in eccesso appunto, sono gestiti da poco più della metà del personale di polizia penitenziaria necessario, con meno di 200 unità assegnate a fronte di un fabbisogno di 390. Le proteste sono durate fino alla tarda serata. Poi, verso le 22, la situazione è tornata sotto controllo. A comunicarlo sono stati diversi sindacati che rappresentano la polizia penitenziaria.“Tale operazione dimostra ancora una volta, seppur con enormi difficoltà dovute alle croniche carenze di personale, come il personale del carcere della casa circondariale di Velletri, così come le altre unità arrivate in supporto, compreso quelli del gruppo operativo mobile, è sempre impegnata con determinazione nella tutela della sicurezza – scrive la Fns cisl Lazio – un plauso al personale tutto di polizia penitenziaria ed ai vigili del fuoco, che in queste ore sono impegnate in molti e delicati interventi sul territorio e alle altre forze di polizia”. Per il sindacato “occorre a questo punto completare la dotazione organica del corpo di polizia penitenziaria a livello nazionale perché solo così si può lavorare in condizioni di sicurezza ottimali”.Carenza di personaleNel corso della giornata di ieri tutti i sindacati di categoria hanno diramato note stampa per lamentare la carenza di personale nelle case circondariali del Lazio e non solo. Socondo il presidente dell’Uspp Giuseppe Moretti, questa situazione “nasce anche dalla strumentalizzazione delle dichiarazioni pubbliche di esponenti politici che evidentemente non si rendono conto dei rischi a cui espongono la polizia penitenziaria, da tempo ormai in grandissima difficoltà per la abnorme carenza d'organico e per un modello di gestione detentiva che di fatto rischia di consegnare definitivamente le carceri in mano ai detenuti più riottosi e di più elevato spessore criminale".Per la Fns Cisl Lazio “si paga una ripartizione regionale della dotazione organica del corpo di polizia penitenziaria appartenente ai ruoli degli agenti - assistenti - sovrintendenti ed ispettori che avevamo fortemente contestato in ambito regionale poiché i numeri non solo erano esigui ma mal ripartiti. Occorre pertanto agire con provvedimenti che ripristinino sicurezza e legalità nelle carceri”.Sulla stessa linea anche l’Uilpa Lazio che, nella giornata di ieri, ha fatto sapere che si sarebbero riportati gravi danni al carcere di Velletri a seguito delle proteste.
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