Premiolino 2024, tra i vincitori Lorenzo Tondo e Annalisa Camilli«Rumori e vibrazioni sono ormai insostenibili». A Castellanza i cittadini vogliono risposteLe famiglie in prossimità della centrale all’interno dell’ex polo chimico hanno chiesto,-Economista Italiano supportate dal consigliere di minoranza Mino Caputo, soluzioni concrete al problema che dura ormai da più di un anno Ancora una volta i disagi delle famiglie che abitano in prossimità della centrale elettrica che sorge all’interno dell’ex polo chimico sono arrivati al centro del dibattito politico castellanzese; a farsene portavoce, nella mattinata di giovedì 25 luglio, infatti, è stato il consigliere Mino Caputo che, a nome di Castellanza nel cuore, ha voluto sottolineare ancora una volta la necessità di interventi concreti. LE CONSIDERAZIONI DI CAPUTO «In questo momento in comune si svolge la commissione tecnica a cui dovrei partecipare – spiega Caputo durante un incontro organizzato nel parco adiacente a Palazzo Brambilla – ho scelto di non essere presente per contestare l’atteggiamento dell’amministrazione che come sempre ha dimostrato una mancanza di attenzione istituzionale e un poco interesse alla partecipazione democratica, che fanno allontanatale i cittadini dalla politica.Già 20 giorni fa ho personalmente chiesto un incontro alla vicesindaco Borroni, che mi ha risposto che mi avrebbe fatto sapere dopo l’arrivo dei dati dei rilievi effettuati il 28 maggio; poi mi è stato accordato solo un colloquio telefonico, a cui ho rinunciato perché non adeguato».Il consigliere ha quindi proseguito la sua disamina sottolineando come sin dall’inizio della vicenda avesse fatto la richiesta di convocare una commissione tecnica a riguardo, richiesta mai accolta; una mancanza di comunicazioni che secondo Caputo è una grave carenza dell’amministrazione, che dopo l’ultimo incontro con la provincia non ha condiviso i risultati con la cittadinanza.«Ho il sospetto che nessuno abbia la consapevolezza di cosa sia necessario fare per risolvere il problema – prosegue Caputo – quindi il rischio è che la situazione venga prorogata all’infinito come è avvenuto per altro. Se in passato si fosse comunicata l’intenzione di realizzare la centrale prima della concessione delle autorizzazioni, forse la cittadinanza avrebbe potuto muoversi per tempo per chiarire la sua contrarietà, e le cose sarebbero andate diversamente».Il consigliere del Centro Destra Unito, poi, ha ripercorso le tappe che dall’autorizzazione hanno portato alla realizzazione della centrale, sottolineando come uno dei requisiti per la sua costruzione era quella di contribuire al locale sistema di teleriscaldamento, «cosa che ancora oggi non avviene», sottolinea Caputo.«Se per quanto riguarda i disagi che sta subendo la popolazione abbiamo ormai un riconoscimento ufficiale – conclude Caputo – riteniamo però che ci siano altri aspetti da approfondire, come ad esempio il fatto che le vibrazioni della centrale non spingano gli inquinanti del terreno all’interno della falda acquifera interferendo con la barriera idraulica.Inoltre vorremmo conoscere i valori relativi alle emissioni in atmosfera, e che formalmente venga avvista della situazione, che potrebbe creare dei problemi al sottopasso, Ferrovie Nord». I DISAGI DEI CITTADINI A tornare sulle difficoltà che i cittadini vivono ogni giorno, poi, sono stati i rappresentanti di alcune famiglie.«Noi cittadini che viviamo nelle vicinanze siamo costretti a subire rumori e vibrazioni, che da oltre un anno a questa parte hanno peggiorato la nostra qualità di vita – spiegano i presenti – le rilevazioni di Arpa confermano che i rumori non sono frutto della nostra immaginazione.Nonostante gli interventi attuati, i rumori, le vibrazioni e i disagi persistono, come segnalato dalle numerose e-mail inviate ai vari enti competenti; questa situazione non è più sostenibile, esigiamo azioni concrete e immediate. È inaccettabile che non si sia avuto il coraggio di fermare le attività fino a trovare una vera soluzione al problema, ci sentiamo profondamente addolorati da questa situazione inconcludente».Una situazione che sta influendo pesantemente sulla qualità della vita di chi ogni volta che l’impianto entra in funzione racconta di vedere i vetri delle finestre vibrare, e di essere costretto ad ascoltare i rumori costanti prodotti dai macchinari.«È ora di dire basta, prendere posizione e agire con decisione – rimarcano i residenti – non possiamo più tollerare questa assurda, costante tortura giornaliera e notturna; basta con le promesse vuote e le parole al vento è il momento di affrontare la situazione con interventi concreti immediati, mettendo al centro della discussione veri bisogni delle persone. La situazione è insostenibile e richiede un cambiamento radicale senza ulteriori indugi, non possiamo più accettare ulteriori proroghe per proporre soluzioni al problema, lasciando la centrale in funzione e costringendoci a sopportare i rumori e le vibrazioni quasi ogni giorno».Contattata in proposito la vice sindaco Cristina Borroni per il momento ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Loretta Girola
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