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2024-12-23

Notizie di Scienza e Tecnologia - Pag. 1Totò Rizzo Mentre l'Icaro caduto di Igor Mitoraj si staglia da oltre dieci anni,ETF solenne, sullo sfondo del bimillenario Tempio della Concordia ad Agrigento, elemento scenografico ormai stabile che unisce i tesori dell’archeologia a quelli della contemporaneità e lega con un ideale filo l’interpretazione antica e quella moderna del mito (l’“Icaro” era tra i lavori presenti in una mostra en plein air e l’artista, a fine esposizione, lo donò alla città), nuove opere dello scultore polacco morto nel 2014 arrivano in Sicilia. Dal 26 marzo e  fino al 31 ottobre sarà aperta al pubblico la più grande mostra scultorea a cielo aperto dell’artista intitolata “Lo sguardo - Humanitas-Physis”.Un progetto che prevede l’esposizione di trenta opere monumentali negli spazi dell’area Archeologica Neapolis di Siracusa, arricchito grazie alla presenza di due imponenti sculture collocate nell’isola di Ortigia (la parte più antica di Siracusa) e nel Parco dell’Etna.La mostra sarà visitabile ogni giorno dalle 8.30 alle 18.30, (la biglietteria chiude alle 17) fino al 31 marzo, successivamente verranno comunicati i nuovi orari estivi (legati alla prolungata luce solare grazie all’ora legale). La mostra è promossa dal Parco Archeologico di Siracusa Eloro, Villa del Tellaro e Akrai, prodotta da Atelier Mitoraj, in collaborazione con Mediatica e Tate, con il patrocinio della Regione Siciliana.È stato particolarmente complesso il trasporto e l’opera di collocazione delle grandi opere nelle aree all’aperto destinate alla loro fruizione: soni stati usati, sotto la direzione di Luca Pizzi dell’Atelier Mitoraj, automezzi ed elicotteri in grado di far viaggiare e depositare con le opportune precauzioni i “giganti” dell’artista nei luoghi deputati.Due le installazioni-simbolo del progetto: a Siracusa la scultura alata “Icaria” ha lo sguardo rivolto verso il mare, nello spazio pubblico antistante il Castello Maniace, ad Ortigia, mentre la scultura "Teseo screpolato" è invece collocata sul versante sud-est dell'Etna, a 1700 metri di quota, in uno sguardo che spazia dalla sommità del vulcano al mare Jonio, nelle vicinanze dell'ingresso alla pista altomontana, in contrada Serra La Nave. Queste due opere sono le più rappresentative dell’itinerario espositivo (come a segnarne inizio e fine) che ha il suo centro nell’area archeologica Neapolis, simbolo della cultura greca e di quella romana.Il 16 aprile si svolgerà proprio qui l’evento inaugurale. Ad anticiparlo, una conferenza stampa il 12 aprile presso l’Auditorium dell’ Ara Pacis a Roma nella quale saranno illustrati nel dettaglio, gli obiettivi del progetto. Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Marzo 2024, 18:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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