Incontro Biden-Xi, prove di disgelo: "Il mondo è abbastanza grande per entrambi"Giacomo Andreoli Gli italiani riscoprono la vacanza in mezzo alla natura o nei piccoli borghi delle aree interne. Soprattutto al Centro-Sud,ETF tra cibi genuini e paesaggi mozzafiato. Complici i prezzi record dei voli aerei, dei traghetti e degli alloggi nelle grandi città, ma anche l’affollamento delle mete più gettonate, quest’estate dieci milioni di connazionali opteranno per mete alternative. La crescita è del 10% rispetto al 2023. È quanto emerge da un report di Adoc e Fare Ambiente visionato in anteprima da Il Messaggero, e realizzato su dati Coldiretti ed Enit, oltre che tramite un sondaggio nazionale. Si tratta, come spiegano Federturismo e Assoturismo, di flussi in controtendenza. Non solo perché il turismo italiano si concentra tradizionalmente tra mare, città d’arte, paesaggi della Toscana e mete estere, ma anche perché quest’estate sarà boom di turisti stranieri, mentre non aumenteranno le presenze complessive degli italiani. Da Federalberghi segnalano addirittura prenotazioni in lieve calo. Tra le 6,5 e le oltre 9 milioni di persone, poi, secondo gli esperti non andranno in vacanza, per lo più per motivi economici. LE PREFERENZEIl turismo lento, riscoperto in epoca Covid quando non si poteva o si aveva timore ad andare in luoghi lontani o affollati, riscuote successo. Anche perché le grandi città sono preda del cosiddetto “overtourism”. A Barcellona i residenti hanno addirittura protestato sparando con pistole ad acqua sui turisti al grido di «tornatevene a casa», visti i rincari degli affitti per i residenti causati anche dal boom arrivi. Da qui a fine agosto, secondo il report, quattro italiani su dieci saranno disposti a spendere di più per scegliere strutture eco-friendly, che utilizzano energie rinnovabili, gestiscono i rifiuti in modo sostenibile e minimizzano l'uso di plastica. Tra questi agriturismi, eco-lodge e hotel green. Il 35% dei viaggiatori italiani preferisce destinazioni a contatto con la natura, il 40% opta per escursioni a piedi, in bicicletta o a cavallo. Il 60% dei turisti “green”, poi, partecipa a eventi culturali locali, come sagre, festival e laboratori. E proprio sagre e feste di paese sono sempre più gettonate, con un balzo delle presenze del 63,8% rispetto al 2023. Tra i borghi meno noti delle aree interne al primo posto ci sono le presenze in Calabria (+15% su base annua), in luoghi come Gerace, Stilo e Pentidattilo. Segue la Basilicata (+12%), che oltre a Matera offre diversi alloggi ecosostenibili tra meraviglie come Acerenza e Castelmezzano. In aumento del 10%, poi, le presenze nelle aree interne del Friuli Venezia Giulia. Subito dopo il Lazio (+9%), in cui spicca la zona del viterbese. Più turisti del solito a Calcata. Da piccolo borgo abbandonato è stato trasformato grazie al ripopolamento con artisti, raduni hippy e artigiani. Ad attirare i visitatori anche il panorama mozzafiato sulla valle del Treja. Bene pure il Molise (+9%) e in particolare Sepino, un borgo circondato da boschi e sentieri ideali per escursioni e passeggiate. In crescita anche l’Abruzzo (+8%). Tra le strutture, poi, avanzano gli agriturismi (+15%) e i cosiddetti “glamping” (+18%), campeggi glamour che assomigliano ad alberghi. Le strutture preferite nei borghi o in campagna sono però le case vacanze e gli appartamenti (+30%). Una vacanza green di una settimana in agriturismo costa dai 500 euro a persona in bassa stagione (giugno e settembre) agli 800 euro in alta stagione (luglio e agosto). Si risparmia con le case vacanza: si va in media da 400 euro per quattro persone in bassa stagione a 700 in alta stagione. Per i glamping si oscilla invece tra 700 e 1000 euro. I VANTAGGI«Le presenze turistiche nelle aree interne, soprattutto nel Centro-Sud e in particolare nell'Appennino centrale - spiega a Il Messaggero il direttore generale di Federalberghi, Massimo Nucara - negli ultimi anni sono in netta crescita: è stato fatto un grande lavoro di valorizzazione di aree a rischio di spopolamento. Se questo trend si consoliderà nei prossimi anni, anche tramite aiuti pubblici, sarà un volano per la sopravvivenza di questi borghi, compresi quelli colpiti dai violenti terremoti del 2016-2017». «È evidente - aggiunge Marina Lalli, presidente di Federturismo - come sia aumentata la sensibilità per l'ambiente e che si stiano riscoprendo i borghi. Ma se il 77% di questi ha potenzialità turistica, non significa che aumentando le presenze diventino a tutti gli effetti delle mete fisse di vacanza: serve un'ospitalità organizzata con un'offerta vasta, facendo attenzione ai prezzi». Sulla stessa linea la presidente di Adoc, Anna Rea, secondo cui «è fondamentale che le strutture ricettive eco-friendly continuino ad offrire prezzi accessibili a un'ampia fascia di pubblico e non siano un lusso per pochi, così da combattere davvero la desertificazione di molte aree interne». «Bisogna tenere i prezzi bassi anche in Sardegna e Sicilia - aggiunge il presidente di Adiconsum Sardegna, Giorgio Vargiu - ma per arrivare qui gli aerei costano fino a 400 euro e al momento né “Mister Prezzi”, né l'Antitrust, né il governo hanno dato risposte di alcun tipo». Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Luglio 2024, 07:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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