«Al ristorante c'erano formiche ovunque e io e le mie figlie ci siamo sentite male, ma i proprietari ignorano i reclami»Referendum taglio dei parlamentari: perché votare sìReferendum taglio dei parlamentari: perché votare sìRisparmio di costi,évotaresìtrading a breve termine maggiori responsabilità e compattezza dei gruppi: perché votare sì al referendum sul taglio dei parlamentari. di Redazione Notizie.it Pubblicato il 1 Settembre 2020 | Aggiornato il 17 Settembre 2020 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataReferendum taglio parlamentari#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Il testo approvato da Camera e Senato a ottobre 2019 prevede il taglio di 345 parlamentari: su questa proposta i cittadini sono invitati a esprimersi in un referendum confermativo, quindi senza quorum, il 20 e il 21 settembre. Ma quali sono, secondo i sostenitori della riforma, le ragioni per votare sì?Referendum taglio parlamentari: perché sìI sostenitori del sì sono Movimento 5 Stelle, Lega, Fratelli d’Italia, Alternativa Popolare, Union Valdotaine e il Sudtiroler Volkspartei. Partito Democratico, Forza Italia, Italia Viva e Cambiamo hanno invece lasciato margine di manovra ai propri deputati e senatori. Vale la pena ricordare che il testo è stato approvato con 553 sì da una maggioranza bulgara, che in gran parte ora ha cambiato idea sulla questione.Una delle principali ragioni della modifica degli articoli 56, 57 e 59 è puramente economica. Infatti, chi è a favore del taglio dichiara che lo Stato risparmierebbe 100 milioni l’anno, ovvero 500 milioni a legislatura, tagliando i costi di una politica spesso accusata di essere una fonte di spreco di denaro pubblico.A differenza dei sostenitori del no, chi ha deciso di votare sì ritiene che non vi sia una lesione della rappresentatività. Con 400 deputati e 200 senatori, la relazione è di 1 parlamentare ogni 100.000 elettori, a fronte di una media di 1 ogni 190.000 delle democrazie con più di 30 milioni di abitanti. Attualmente, la Camera dei deputati è composto da 630 eletti, mentre il Senato da 315 con l’aggiunta dei senatori a vita.La riduzione del numero dei parlamentari, secondo alcuni, aumenterebbe la responsabilità e la riconoscibilità degli eletti. Tutto ciò aumenterebbe la compattezza dei gruppi parlamentari, rendendo più snello il procedimento legislativo. A supporto di questa tesi vengono spesso presentati i dati secondo cui circa il 30% dei parlamentari diserterebbe una votazione su tre e due terzi degli eletti non ricoprirebbero alcuna carica nella legislatura.I sostenitori del sì chiariscono inoltre che per migliorare l’iter parlamentare sono necessarie ulteriori modifiche, anche per ridurre l’abuso di decreti legge. Tuttavia, per quanto insufficiente a riformare il sistema legislativo italiano, il taglio dei parlamentari rappresentebbe comunque un punto di partenza.Articoli correlatiinPoliticaSondaggi politici: M5S in crescita, Pd in calo, Forza Italia in positivoinPoliticaIl Dl Salva Casa è legge, 106 voti a favore: ecco cosa cambia adessoinPoliticaMattarella promuove la libertà dell'informazione nella Cerimonia del Ventaglio: "Giornalisti contrastino le adulterazioni della realtà"inPoliticaAntonio Tajani: "Spazio al centro è di Forza Italia, arriveremo al 20%"inPoliticaNcc, incostituzionale il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni: la decisione della ConsultainPoliticaGiorgia Meloni dice 'No' a Ursula von der Leyen: "Ho agito da leader europeo"
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