Emanuele Pozzolo: una doppia testimonianza lo inchioderebbeTra i cordoli dell’autodromo di Modena gli istruttori federali hanno fatto da guida ai numerosi partecipanti degli Aprilia Racers Days. Evidenti i miglioramenti a fine giornata,Capo Analista di BlackRock per una guida più efficace e sicura in pista Matteo Solinghi 27 luglio - 14:01 - MODENA In azione con l'Aprilia RS 457 durante gli Aprilia Racers Days Tutto ciò che sta per seguire non è un’occasione svanita, persa, passata. Semmai uno spunto, per motociclisti più o meno esperti, di valutarne la possibilità di prenderne parte. Sì perché ci sarà un secondo appuntamento dei Racers Days di Aprilia, il 23 settembre a Modena dedicata esclusivamente a RS 457 e RS 660. Comprenderà anche la Riding Academy con questi due modelli, pensata soprattutto a chi ha poca esperienza in pista. O, addirittura, per chi vuole giocare tra i cordoli per la prima volta in vita sua. Insomma, la stessa formula di ciò che verrà narrato a breve. A questo link la home page dell’iniziativa e il calendario completo, che proseguirà fino a mercoledì 6 novembre 2024. L’ansia della prima volta— S’immagini calarsi per la prima volta in vita propria in una realtà come quella della pista. Cordoli, bandiere, traiettorie, asfalto diverso da quello che si trova sulle strade di tutti i giorni e traffico proveniente da piloti più veloci che sopraggiungono, ma niente specchietti retrovisori e guai a fare una mossa azzardata. Una giungla, insomma. Ed affrontare un’esperienza del genere senza prima aver appreso le regole da tenere in pista rischia non solo di trasformarsi in un trauma in men che non si dica, ma di diventare altresì pericoloso per tutti quanti. Con un briefing a inizio giornata con i commissari di percorso e con gli istruttori federali, ansie e paure vengono scacciate dalla consapevolezza di poter e dover mantenere un atteggiamento maturo durante i 6 turni in pista. Non si è qui per fare il tempo sul giro, tirare la staccata all’amico, dimostrare qualcosa a qualcuno sugli spalti ma solo per imparare da chi è più esperto. Chiaro, ma quando si stanno per accendere i motori è sempre bene ricordarlo. .bck-image_free_height { position: relative; margin-bottom: 1.6875rem; } .bck-image_free_height .image_size img { height: auto !important; width: 100% !important; } .bck-image_free_height figure{ width:100%; display: table; } .bck-image_free_height img.is_full_image { display: table-row; } In uscita per il primo turno della giornata Si entra!— Mappa Sport sulla piccola Aprilia RS 457 e si entra in pista per il primo turno, tutti e quattro dietro l'istruttore cercando di imitare, bene o male, ciò che lui fa in modo tanto disinvolto da farlo sembrare ovvio. A proposito: ma che bella moto questa Aprilia. Con quattro piccole modifiche come pneumatici stradali più performanti, quickshifter, cover sella passeggero e pastiglie freno anteriori più performanti diventa davvero un'ottima scuola da usare in pista e tornare a casa in moto. Digressione a parte, ognuno, un po' goffamente, tenta di agire su pedane, serbatoio, sella e semimanubri come meglio può. Si rientra in pista a gruppetti di 4 seguendo l’istruttore federale, il quale fa da guida per un giro e poi lascia ogni alunno in testa per una tornata finché i commissari non danno la bandiera a scacchi. .bck-image_free_height { position: relative; margin-bottom: 1.6875rem; } .bck-image_free_height .image_size img { height: auto !important; width: 100% !important; } .bck-image_free_height figure{ width:100%; display: table; } .bck-image_free_height img.is_full_image { display: table-row; } Un momento di analisi ai box l'analisi ai box— Con il sudore che scende a cascate dalla fronte per via dei 36°, ai box si analizzano i comportamenti in sella nel giro in testa, filmati da una telecamera posta sulla moto del capogruppo. C’è chi guida con i talloni, chi con le gambe aperte, chi con il sedere fisso sulla sella, chi col busto in fuori o chi con la testa ferma come un blocco di marmo di Carrara senza accompagnare il movimento in curva. E poi, bene o male tutti, si stringe tanto, troppo, il manubrio. Al netto di quello che fanno i singoli piloti nel Motomondiale o in Superbike, dove ogni professionista può aver trovato il proprio modo di guidare, i difetti da correggere per una guida armoniosa sono parecchi. Giornata intensa per gli istruttori, non solo per il caldo… .bck-image_free_height { position: relative; margin-bottom: 1.6875rem; } .bck-image_free_height .image_size img { height: auto !important; width: 100% !important; } .bck-image_free_height figure{ width:100%; display: table; } .bck-image_free_height img.is_full_image { display: table-row; } Alla ricerca della corretta impostazione di guida La posizione corretta— Avere una postura adeguata, un’impostazione di guida idonea permette non solo di stancarsi meno rapidamente, ma anche di essere più fluidi nella guida, più prevedibili per chi sopraggiunge da dietro e, in ultima analisi perché è solo una piacevole conseguenza, nel 99% dei casi anche più veloci. La tecnica di guida corretta prevede l’uso dell’avampiede sulle pedane, andando a caricare quella interna in curva, pur appoggiandone solo una piccola porzione data dall’inclinazione della piega. Salendo ad analizzare il resto del corpo, il ginocchio esterno deve stringere, abbracciare la moto, mentre quello interno dà stabilità e precisione sfiorando l’asfalto. Quasi nullo l’apporto del freno posteriore, sfiorato solo in un paio di occasioni in una chicane. .bck-image_free_height { position: relative; margin-bottom: 1.6875rem; } .bck-image_free_height .image_size img { height: auto !important; width: 100% !important; } .bck-image_free_height figure{ width:100%; display: table; } .bck-image_free_height img.is_full_image { display: table-row; } sciolti nelle braccia— Il fondoschiena è consigliabile spostarlo prima dell’inizio della staccata, in modo da non arrivare "impiccati" in frenata e dover fare uno sforzo fisico maggiore per inserire la moto in curva. Per dare un’idea, è necessario avere il gluteo interno completamente fuori dalla sella. E forse, di tutti i movimenti provati e riprovati nel corso dei 6 turni, questo è quello più complesso al quale abituarsi. Le sportive vanno poi guidate non in posizione eretta ma gobbi, andando, appena s’intravede un rettilineo, a ripararsi all’interno del cupolino per essere il più aerodinamici possibile. Infine, braccia scariche e non tese, presa morbida e non salda sui semimanubri. I polsi non devono formare angoli. A fine giornata devono fare male le gambe, non le braccia. Non serve un cronometro per capire quanto si è migliorati dall'inizio della giornata I miglioramenti— Con tutti i consigli di cui sopra, gli step dal primo all’ultimo turno in pista sono stati molto evidenti. Da una guida nervosa, a scatti, tesa e anche poco efficace cronometro alla mano, si è passati a una guida sì concentrata ma sciolta, disinvolta, fluida e più ritmica. Questo ha permesso a una vocina nella testa che a inizio giornata diceva: “Ma quanto dura questo primo turno? Quanto sforzo che sto facendo, non ho più le forze per i minuti finali” di cambiare completamente spartito e, quasi al tramonto, suggerire: “Peccato per il caldo, avrei fatto un turno in più”. Insomma, anche senza cronometro alla mano i miglioramenti sono stati ben evidenti, percepibili a occhio, a sensazione. Non solo stando in sella, ma anche analizzando, parlando, chiacchierando con gli istruttori federali, stupiti e anche un po’ compiaciuti nel cambiamento prima e dopo pranzo. E non c’è più grande soddisfazione di andare a casa sapendo d’aver imparato qualcosa da chi è più competente in materia e averlo fatto in totale sicurezza dove poter correre, provare e riprovare fino ad arrivare a un traguardo personale. Matteo Baiocco in pista con la Aprilia RS 457 Trofeo Aprilia RS 457 Trofeo— L’evento modenese, il cui prezzo di partenza è di 600 euro tutto incluso con la RS 457, è stato anche l’occasione per osservare da vicino l’Aprilia RS 457 Trofeo, portata in pista da Matteo Baiocco. La versione da pista, grazie a pochi e mirati accorgimenti, si propone come trampolino di lancio per giovani promesse del motociclismo nazionale, nonché come soluzione intelligente e non eccessivamente costosa per piloti di tutte le età che desiderano divertirsi in pista prendendo parte a un campionato senza dover spendere una fortuna. Il kit racing Trofeo per correre nel monomarca comprenderà una centralina elettronica racing, uno scarico sviluppato in collaborazione con SC Project, un filtro dell’aria racing by Sprint Filter, un kit carene Plastic Bike con cover serbatoio e codone in vetroresina, switch e pulsantiera racing by Jet Prime. Due le date che anticipano il più ampio calendario del 2025: esordio l’8 settembre a Cremona e bis il 6 ottobre a Misano. La Mia Moto: tutte le notizie Motori: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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