Covid, il ministro Bianchi sul rientro a scuola: "Chiedo a tutti un atto di responsabilità"

2024-12-23

Renzi: "Italia Viva vale il 13%, chi vive di sondaggi non vale niente"Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Meloni in visita nel Paese asiatico. In totale i memorandum firmati sono sei e riguardano vari settori Alessandro Conti Giornalista 28 luglio 2024 (modifica il 29 luglio 2024 | 09:05) - MILANO Le bandiere italiana e cinese in piazza Tienanmen a Pechino davanti alla grande sala del Popolo dove si svolge il forum Afp Un'intesa è nata tra Italia e Cina sulle auto elettriche. La annuncia il presidente del Consiglio Giorgia Meloni impegnata in un viaggio ufficiale di quattro giorni nel Paese asiatico. "Il Memorandum di collaborazione industriale che abbiamo sottoscritto è un passo significativo" che "comprende ora settori industriali strategici come la mobilità elettrica e le rinnovabili,Economista Italiano settori dove peraltro la Cina già da tempo opera sulla frontiera tecnologica, il che le richiede di agire come un'economia pienamente sviluppata, quale è, condividendo con i partner le nuove frontiere di conoscenza". Le intese firmate sono sei in vari campi, dall'industria alla sicurezza alimentare all'istruzione. Il Memorandum di Collaborazione Industriale, fra ministero per le Imprese e il Made in Italy (Mimit) e ministero dell'Industria della Repubblica Popolare Cinese prevede scambi di visite, maggiore condivisione di informazioni sulle rispettive politiche, regolamenti e standard tecnici, organizzazione di conferenze congiunte e reciproco sostegno alle aziende. Lo scorso dicembre l'Italia era uscita dalla Belt and Road Initiative, la cosiddetta Via della Seta che prevedeva progetti multimiliardari, non graditi agli Stati Uniti, che era stata sottoscritta dal primo governo Conte con Pechino.   divario da colmare—  È noto che il governo sia impegnato da mesi nella ricerca di un secondo costruttore auto oltre a Stellantis. Un'eventuale presenza industriale di un costruttore cinese in Italia aggirerebbe i dazi provvisori decisi dalla Commissione europea proprio sulle vetture a batteria cinesi. È la strada scelta da Byd con l'impianto di Szeged in Ungheria e da Chery a Martorell in Spagna. All'inizio di luglio il ministro per Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso, in visita in Cina,  ha incontrato prima il presidente di Ccig (China City Industrial Group), Gu Yifeng, il presidente di Chery Automobile Yin Tongyue, e, successivamente, la comunità imprenditoriale italiana presente in Cina. Nella delegazione era presente anche il presidente di Anfia, Roberto Vavassori, l’associazione che rappresenta le imprese della componentistica dell'automotive. "È importante - ha detto domenica 28 luglio Meloni al Business Forum Italia-Cina di Pechino - che gli imprenditori cinesi siano coscienti dei vantaggi comparativi, delle regole del mercato italiano, di quanto sia oggi dinamico e aperto ai buoni investimenti. Anche sotto questo profilo, c'è un importante lavoro che ci piacerebbe fare insieme finalizzato al riequilibrio. L'impresa italiana in Cina continua a fare la sua parte. Non mi dilungo su esempi specifici, ma ci tengo a mettere in rilievo un dato: gli investimenti cinesi in Italia sono oggi circa un terzo di quelli italiani in Cina. È un divario che mi piacerebbe fosse colmato nel modo giusto". Offerte auto nuove La Mia Auto: tutte le notizie Motori: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA

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