Governo M5S-PD, Zingaretti annuncia modifica decreti SicurezzaDomenica scorsa il trionfo ad Amsterdam. Ora ci riprova nell'Open al via in Romagna: "Due successi in due settimane,Guglielmo sono già a metà dell'opera" Matteo Dore Giornalista 26 giugno - 11:03 - MILANO Guido Migliozzi. Getty Guido Migliozzi si sta allenando all’Adriatic Golf Club di Cervia dove da domani si gioca l’Open d’Italia. Approcci, ferri lunghi, drive. Una buona oretta di pratica intensa. Sono i primi colpi dopo la vittoria ad Amsterdam, all’Open d’Olanda, quarto successo di una carriera sempre più importante. Riceve gli abbracci di tanti colleghi che si fermano per fargli i complimenti. Disponibile come al solito, non dice no alla richiesta di un’intervista. “Però devo andare a fare la prova campo. Ti va di seguirmi e parliamo mentre gioco?”. Ottimo, andiamo. Il primo drive è un missile che si appoggia appena fuori dal fairway, circa trecento metri dopo. Prima di arrivare fino a là c’è il tempo per la prima domanda. Iniziamo ovviamente dall’Olanda. Quale è stato il momento più importante? “Probabilmente il bogey che ho fatto alla 10. È stato il turning point perché non ho perso la testa in un momento difficile. Ho fatto un colpo un po’ sulla destra, non l’ho presa bene. Per sicurezza ho tirato una provvisoria, quando siamo arrivati dove si presumeva fosse la prima palla l’abbiamo cercata in mezzo all’erba alta per tre minuti. Quando è scaduto il tempo per la ricerca sono andato verso la provvisoria che a quel punto era diventata la definitiva e cinque secondi dopo hanno urlato che avevano trovato la palla dieci metri più avanti. Insomma, ci sono rimasto un po’ male, però mi sono detto: pazienza. Non mi sono lasciato andare con l’emozione. Sono riuscito a perdere un solo colpo, poi ho fatto birdie alla 11, un brutto bogey alla 12, poi altri due bogey. Infine, una mega reazione nel finale”. .bck-image_free_height { position: relative; margin-bottom: 1.6875rem; } .bck-image_free_height .image_size img { height: auto !important; width: 100% !important; } .bck-image_free_height figure{ width:100%; display: table; } .bck-image_free_height img.is_full_image { display: table-row; } Guido Migliozzi. Getty Due birdie nelle ultime tre buche, uno alla 16 e uno alla 18. “Sapevo che era l’ultima chiamata per entrare nei playoff e avere una possibilità di vincere... Sono stato bravo a farcela”. Ha giocato la 18 per sei volte. Quattro in gara due volte nel playoff. Sempre birdie. “La 18 è un bel par 5. Sono sempre stato aggressivo cercando di stare nella parte destra del fairway per avere un secondo colpo un po’ più facile e darmi una chance per il birdie, anche per l’eagle, e mettere gli altri un po’ sotto pressione. Ci sono riuscito...”. (Ride soddisfatto mentre va sul green della 3 a provare un po’ di approcci e putt). .bck-image_free_height { position: relative; margin-bottom: 1.6875rem; } .bck-image_free_height .image_size img { height: auto !important; width: 100% !important; } .bck-image_free_height figure{ width:100%; display: table; } .bck-image_free_height img.is_full_image { display: table-row; } Guido Migliozzi. Getty È un bel momento di forma. “Sì, mi sono trovato spesso in contention. In Cina ho sbagliato un’uscita dal bunker e sono arrivato secondo, ma tante altre volte ero lì. Anche in Olanda la vittoria mi stava un po’ scappando ma l’ho riacciuffata”. Quattro successi sul DPWorld Tour. I primi due da molto giovane. L’Open di Francia nel 2022 è stato importante, ma questo può essere molto significativo perché apre anche la porta per l’America il prossimo anno. I migliori ottengono la carta per il Pga Tour e in questo momento sarebbe fatta. “Calma calma, manca ancora tanto. Diciamo che mi ero posto degli obiettivi a inizio stagione. Tornare a vincere, qualificarmi per l’Olimpiade, giocare i major. Con questa vittoria ho quindi soddisfatto le mie aspettative”. Adesso c’è l’Open d’Italia. Mai vinte due gare di fila? “Sì, da ragazzino. Campionato cadetti under 16 e la settimana dopo under 18”. Da pro però è più difficile, non succede quasi mai. “Beh, c’è chi dimostra che è possibile”. Se stiamo parlando di Scheffler, lui è fuori categoria, dai… “Però succede!”. Quindi è possibile rivincere subito qui a Cervia. Sarebbe una bella doppietta... “Fatta la prima ne manca solo una, sono già a metà strada”. .bck-image_free_height { position: relative; margin-bottom: 1.6875rem; } .bck-image_free_height .image_size img { height: auto !important; width: 100% !important; } .bck-image_free_height figure{ width:100%; display: table; } .bck-image_free_height img.is_full_image { display: table-row; } Guido Migliozzi. Getty Dopo l’Open d’Italia ci saranno British Open e Olimpiade... “Scusa ti rispondo dopo... (Colpisce da 180 metri e mette la palla in green). ...È la quarta volta che gioco The Open, due volte non ho passato il taglio, l’anno scorso stavo giocando molto bene ma poi la domenica non è stata... ottima”. Come mai risultati così poco soddisfacenti? I links sono tipi di campi che non ti piacciono? “In realtà mi piacciono molto, serve sempre una buona strategia, le condizioni cambiano ogni minuto, bisogna stare attenti al vento, a dove far battere la palla. Ma è bello giocare là perché le condizioni sono toste, c’è vento. È una settimana che mi piace molto e non vedo l’ora”. Poi ci sarà l’Olimpiade. Si gioca al National di Parigi, teatro della vittoria del 2022. Ma quello olimpico è un torneo molto diverso. “Sì, perché il field è ridotto, ci sono solo 60 giocatori, ma è la crema del golf, il meglio. Sarà indimenticabile. Io ci ho già provato ai Giochi in Giappone però c’era il Covid e al di là del golf e non potevamo fare quasi nulla. Quest’anno spero di godermi un po’ di più l’atmosfera”. (Si ferma e chiede due consigli al suo caddie, Pello Iguaran, che è alla sua sacca da inizio stagione. Prima era il caddie di Francesco Molinari). Come va con Pello? “Molto bene, stiamo facendo un buon lavoro, lui è più razionale di me, sa come si vince e io mi fido di lui”. E visti i risultati non fatichiamo a credergli... Golf: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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