De Micheli attacca Salvini: sciacallo sul coronavirus"Nell'ultimo decennio tanti governi hanno annunciato cambiamenti al testo unico sull'immigrazione ma senza dare seguito ai propositi. Noi lo faremo puntando a modificare,ETF sia sul piano amministrativo che normativo, gli atti che hanno portato alle storture" delle frodi sugli ingressi in base al decreto flussi che coinvolgono la criminalità organizzata, "in modo da consentire l'ingresso solo a chi ha la concreta e certificata prospettiva di lavorare". Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, in audizione alla commissione Antimafia, in seguito all'esposto presentato lo scorso 5 giugno dalla premier Giorgia Meloni al procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo sulle anomalie registrate negli ingressi tramite il decreto flussi.In apertura Mantovano ha 'giustificato' la sua presenza in audizione al posto della premier come era stato chiesto dalla commissione. "Tra attendere ancora e fornire un'informazione tempestiva con la presidenza della commissione abbiamo concordato questa scelta; nessuna sottovalutazione del ruolo di questo organismo, dunque, ma solo lo sforzo di non far trascorrere troppo tempo". Con il dpcm del 2023, ha ricordato il sottosegretario, "abbiamo per la prima volta promosso una programmazione triennale dei flussi con 450mila nuovi ingressi previsti. E' stato quindi deciso di monitorare con un tavolo tecnico il provvedimento e dai dati raccolti emerge un quadro preoccupante, con anomalie e distorsioni nelle cui pieghe si inseriscono gruppi criminali: ciò è alla base dell'esposto". L'anomalia più eclatante riguarda la Campania, che ha avuto un numero di domande di nulla osta al lavoro per extracomunitari, durante il click day, totalmente sproporzionato rispetto al numero dei potenziali datori di lavoro presenti su quel territorio. "E a fronte del numero esorbitante di domane - ha rilevato Mantovano -solo una minima percentuale di stranieri (il 2,8%) ha poi effettivamente sottoscritto un contratto di lavoro". Questo scarto riguarda, con percentuali differenti, svariate regioni ed "è verosimile l'ipotesi dell'infiltrazione della criminalità organizzata nella gestione delle domande. Quindi i decreti flussi sono stati utilizzati come meccanismo per far entrare in Italia persone che non avrebbero avuto diritto a farlo, verosimilmente dietro il pagamento di ingenti somme di denaro". L'ipotesi, ha proseguito, "è avvalorata dalla constatazione che la stragrande maggioranza degli stranieri proviene da un unico Stato, il Bangladesh. L'ambasciata italiana a Dacca ha notato notevole numero di falsità nelle richieste di visto e ciò presuppone un collegamento tra organizzazioni nel Paese asiatico e gruppi criminali in Italia. Nel 2023 c'è stato un aumento dell'83% dei visti emessi e questo mercato di visti contraffatti viaggia su corrispettivi per visto tra i 10 ed i 15mila euro". C'è dunque, secondo il sottosegretario, "un meccanismo di frode ed aggiramento dell'ingresso regolare in Italia che abbiamo il dovere di fermare e di correggere, così come abbiamo fatto con il superbonus edilizio ed il reddito di cittadinanza. Serve una verifica reale e non fittizia delle domande di nulla osta al lavoro, sul meccanismo del click day, sulle quote e sulla collaborazione con le associazioni di categoria. Il lavoro è in corso su questo alla ricerca di soluzioni amministrative ed anche modifiche normative se necessarie". Riproduzione riservata © Copyright ANSA
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