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2024-12-06

Egitto, Patrick Zaki: sfiducia e malessere nella lettera alla famigliaL’Esecutivo brucia i tempi: doppia contemporanea assegnazione per i Giochi. Ipotesi Svizzera per il 2038,investimenti Svezia ancora bocciata Andrea Buongiovanni 30 novembre 2023 - 12:38 I sindaci di Milano e Cortina dopo l'assegnazione. getty Dopo Milano-Cortina 2026, Alpi francesi 2030. E dopo Alpi francesi 2030, Salt Lake City/Utah 2034. Il domani di Olimpiadi e Paralimpiadi invernali è delineato. Lo ha stabilito il Cio, a Parigi, nell’ambito della prima di tre giornate di riunione del proprio Esecutivo. È solo una forte “raccomandazione”, non ancora una decisione definitiva. Ma è come se lo fosse. Visto che le due località, a questo punto, rimangono le uniche in lizza. L’assegnazione ufficiale arriverà verosimilmente a fine luglio, in occasione del 142° Congresso del comitato olimpico internazionale, in programma sempre nella capitale transalpina, alla vigilia dei Giochi estivi. "Il Cio - ha spiegato Karl Stoss, 67enne austriaco, ex presidente del comitato olimpico nazionale e attuale leader della commissione “future sedi ospitanti” - entrerà ora in un confronto dettagliato con le sedi prescelte". E ha aggiunto: "Per l’edizione 2038 porteremo avanti un dialogo privilegiato con la Svizzera".  Le principali sedi di gara sconfitte—  Proprio il Paese elvetico è uno dei delusi di giornata. L’altro - dopo la rinuncia della giapponese Sapporo del mese scorso - ancora una volta (la nona), è la Svezia, con Stoccolma. Entrambe erano candidate per il 2030. Entrambe, "soprattutto a causa dell’appoggio solo parziale di governo e cittadinanza, oltre che di un piano-impianti non del tutto convincente», ha detto Stoss, sono stati rimandati o bocciati. Per la Svezia, Paese che nonostante la grande tradizione mai ha ospitato i Giochi invernali, dopo la doccia fredda del 2019, sconfitta da Milano-Cortina per il 2026, è l’ennesimo fallimento. Quel che sorprende è la tempistica della decisione: sebbene la discussione in merito era la più attesa all’ordine del giorno, non si credeva che il Cio arrivasse già a esprimersi compiutamente. E se la promozione di Salt Lake City/Utah per il 2034 era in qualche modo preventivabile, quella delle Alpi francesi per il 2030 solo fino a un certo punto, data la concorrenza. Le principali sedi di gara a braccetto—  Il Cio, così, per la seconda volta, ha deciso per una doppia, contemporanea assegnazione. La prima nel 2017 quando, in chiave estiva, attribuì l’edizione 2024 a Parigi e quella 2028 a Los Angeles. Ecco quindi, di nuovo, l’asse Francia-Stati Uniti. Entrambi i Paesi vivranno due Olimpiadi in sei anni. In ambo i casi è peraltro un “ritorno al futuro”. Le Alpi francesi, con al centro Albertville, furono sede dei Giochi 1992. Salt Lake City e dintorni di quelli 2002. La rassegna transalpina, la quarta invernale dopo anche Chamonix 1924 e Grenoble 1968, avrà quali campi centrali Meribel, Courchevel e Val d’Isere per sci alpino, La Clusaz per lo sci nordico e Nizza per gli sport del ghiaccio (e per il Villaggio principale). Resta da capire dove sorgerà la struttura per l’hockey ghiaccio e quella per la pista lunga. Stoss, circa quest’ultima, ha dichiarato: «Potrebbe essere temporanea o all’estero». Una suggestione surreale? Il Lingotto a Torino... A proposito di connessioni italiane: quella eventuale e tutta da dimostrare con St. Moritz muore ancor prima di nascere. Salt Lake City/Utah andrà più sul sicuro: sedi e impianti, rivisitati, saranno in larga parte quelli del 2002, con cerimonia di apertura e di chiusura allo stadio da football della University of Utah e figura e short track nell’arena dei Jazz dell’Nba. Olimpiadi Invernali: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA

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