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2024-12-24

I Verdi presentano ricorso sul voto sull'età pensionabile delle donneL’apicoltura urbana è un trend sempre più diffuso che si sta consolidando nelle città italiane,investimenti sempre più attente a salvaguardare il sottile equilibrio tra uomo e natura. È il caso di Napoli, che sui tetti di uno dei suoi palazzi più importanti, Palazzo Piacentini nella storica Via Toledo dove ha sede anche la Banca Intesa San Paolo e il museo delle Gallerie d’Italia, ha appena installato un nuovo apiario. Il progetto si chiama Urbee ed è il primo esperimento in città, fortemente voluto dallo chef Giuseppe Iannotti che proprio all’interno dell’ex palazzo del Banco di Napoli gestisce tre locali: il bistrot Luminist, il cocktail bar Anthill e il ristorante gastronomico 177 Toledo. Insieme a lui anche Apicoltura Urbana, realtà ventennale nata dalla passione di Giuseppe Manno per le api.Gli apiari sopra Palazzo Piacentini a Napoli“Giuseppe, ispirato da quello che succede nelle metropoli del mondo in tema di apicoltura urbana, stava cercando qualcuno che gli desse una mano. E così ci ha contattato”, racconta Giuseppe Manno, fondatore del progetto Apicoltura Urbana. Una realtà nata nel 2016 in provincia di Milano e specializzata nell’impianto di apiari in contesti cittadini, tra scuole, privati e parchi pubblici: “Posizionare le arnie sul tetto di un edificio storico al centro di Napoli, con la vista del Vesuvio, è stata un'opportunità irripetibile”, continua. Così lo scorso dicembre 2023, insieme allo chef Giuseppe Iannotti si è creato Urbee, che in primis è “un progetto di sensibilità collettiva che parte dall’ape ma racconta dell’ambiente in cui viviamo”.Le api come indicatrici di benessere ambientaleCi sono tre arnie chiamate con i nomi di storici quartieri di Napoli: Forcella, Pignasecca, Sanità. Sono poste sulla splendida terrazza dell’edificio progettato da Marcello Piacentini, all’interno di un orto urbano curato dallo chef in persona. “Nonostante quello che si possa pensare, la città è l’ambiente perfetto per l’ape che in campagna non riesce più a trovare fiori a causa dell’agricoltura intensiva. E l’ape ci è utile anche perché è un indicatore ambientale che fornisce elementi per capire la qualità della biodiversità circostante” spiega Manno. Infatti, grazie a un sistema di intelligenza artificiale installato nelle arnie, viene misurato il benessere degli insetti e quindi dell’ecosistema: “Le api volano fino a 3-4 km di distanza e vengono in contatto con diverse matrici ambientali. Al loro ritorno in arnia raccogliamo questi dati e possiamo capire com’è la qualità dell’aria di Napoli o il livello di inquinamento”.Urbee: il progetto di adozione delle api e i workshop di Apicoltura UrbanaA curare gli apiari di Iannotti c’è sempre Apicoltura Urbana: “Abbiamo una rete di 50 professionisti in tutta Italia che si occupano della manutenzione degli apiari, e inoltre fanno educazione ambientale e workshop specifici”. Così, sul tetto del Luminist verranno organizzati incontri, serate di degustazione e avvicinamento all’analisi sensoriale del miele, nonché la possibilità di adottare un’ape: “Insieme allo chef abbiamo pensato ad alcune iniziative che avvicinassero le persone a questa realtà. Così chi vuole può adottare un'ape o uno sciame. Riceverà un certificato di adozione insieme a una serie di prodotti di cosmesi naturale a base di miele, propoli e cera d’api”. Senza dimenticare che dalle tre arnie si produrrà miele a chilometro zero magari lo stesso che si potrà assaggiare al bar al piano terra del palazzo.

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