Chi è Claudio Anastasio, il manager che ha citato Mussolini in una mailL’intelligenza artificiale può essere utilizzata anche per proteggere la natura e le specie animali a rischio di estinzione. Dal contrasto al bracconaggio al conto degli esemplari,VOL molteplici sono le applicazioni dell’AI in ambito ambientale.Anche il mondo animale gode dei vantaggi che l’intelligenza artificiale può offrire.Wildlabs.net, in un suo recente rapporto sullo stato della tecnologia per la conservazione, ha infatti osservato che “l’AI può imparare a identificare quali foto tra migliaia contengono specie rare; o individuare un richiamo di animali in ore di registrazioni audio sul campo, riducendo enormemente il lavoro manuale necessario per raccogliere dati importantissimi per la conservazione”.Un aspetto molto rilevante nella lotta per la tutela degli animali selvatici e nel contrasto al bracconaggio. I temi trattati all’interno dell’articoloIl conto delle specie animali in pericolo di estinzioneL’AI contro il bracconaggioL’intelligenza artificiale e i suoni della naturaIndividuazione dei rifiuti nel mareUna collaborazione vincenteIl conto delle specie animali in pericolo di estinzioneL’intelligenza artificiale ha cambiato radicalmente le modalità di conservazione della fauna selvatica. Ciò è stato possibile grazie allo sviluppo di software in grado di eseguire compiti che, in passato, richiedevano un grande sforzo umano sul campo.Tra questi, spiccano diverse tecnologie utili alla localizzazione degli esemplari appartenenti a specie in pericolo di estinzione. In Australia, per esempio, un algoritmo di AI analizza rapidamente i filmati a infrarossi realizzati da droni e, attraverso l’osservazione delle fonti di calore, definisce quali di queste appartengono a koala. Il sistema è stato usato in particolare dopo gli incendi del 2019 e 2020 al fine di identificare gli esemplari sopravvissuti.Un algoritmo simile è stato utilizzato anche per contare gli esemplari delle specie in via di estinzione in Congo. Nel 2020, l’intelligenza artificiale ha infatti giocato un ruolo centrale nella classificazione delle immagini con lo scopo di monitorare la biodiversità locale. La tecnologia ha fatto risparmiare moltissimo tempo a chi solitamente si occupava dell’analisi dei filmati: l’algoritmo Mbaza AI ha analizzato più di 50.000 immagini, fino a 3.000 all’ora, con un’accuratezza fino al 96%, un traguardo importante in uno stato che perde costantemente elefanti a causa dei bracconieri.L’AI contro il bracconaggioI cacciatori di frodo sono un grande problema per diversi stati africani, dimora di elefanti, rinoceronti e altre specie cacciate a fini economici. Quando il territorio è molto vasto, inoltre, il controllo e l’individuazione di attività illegali come il bracconaggio risultano difficoltosi, anche perché gli autori di questi reati agiscono soprattutto di notte.A sostegno dell’uomo c’è, ancora una volta, l’intelligenza artificiale. In Zambia, per esempio, si sta utilizzando l’AI proprio per arginare questo fenomeno. Si è creato, in particolare, un recinto virtuale composto da termocamere a infrarossi che registrano le traversate in barca in determinati territori – solitamente utilizzati come luoghi di ingresso dai bracconieri – in ogni momento della giornata. I ranger, una volta identificata un’attività illegale, intervengono così per bloccarla.La tecnologia intelligente, affiancata al monitoraggio dell’uomo, porta quindi a ottimi risultati nell’ambito della conservazione delle specie.L’intelligenza artificiale e i suoni della naturaI software di AI non si limitano però alle sole immagini. Alcuni algoritmi sono stati sviluppati con lo scopo di analizzare i suoni e i richiami animali in natura.Un esempio è dato dalla localizzazione delle balene, fatta per identificarle, contarle e proteggerle. Individuare le megattere visivamente è infatti molto difficile perché nuotano in profondità e in oceani molto vasti. Perciò, si cerca di rilevare il loro canto utilizzando registratori acustici.Ascoltare migliaia di ore di registrazioni sarebbe però impossibile per degli esseri umani. È proprio in questi casi, quindi, che l’intelligenza artificiale torna utile ed efficace. L’algoritmo riesce infatti – analizzando le registrazioni – a trovare automaticamente suoni corrispondenti alle frequenze tipicamente associate al canto delle balene. Individuazione dei rifiuti nel mareL’intelligenza artificiale può inoltre aiutare gli animali prendendosi cura dell’ambiente in cui vivono.Attraverso un sistema basato sulle immagini registrate da droni, degli algoritmi di AI possono facilmente identificare la plastica presente negli oceani e nei mari creando una mappa che può essere utilizzata per la sua rimozione, prima che crei problemi alle specie marine.Classificare la plastica sparsa nelle acque degli oceani è un processo difficile, data l’estensione dell’area interessata dal fenomeno. Tuttavia, le telecamere presenti sui droni, associate a un software intelligente, permettono di ottenere dati relativi alla tipologia dei rifiuti rinvenuti in modo molto più semplice.Questo è anche l’obiettivo di The Ocean Cleanup, fondazione olandese che, in collaborazione con i volontari dell’iniziativa AI for Earth di Microsoft, ha lavorato, nel corso di due Hackathons, a un modello di machine learning, utilizzato per quantificare l’inquinamento da plastica nei mari e negli oceani.Una collaborazione vincenteL’AI, se implementata nella protezione delle specie in pericolo di estinzione e nella tutela dell’ambiente, può dunque contribuire in modo rilevante alla conservazione, aiutando a preservare la biodiversità. Algoritmi efficaci e training data accurati sono però elementi imprescindibili perché l’intelligenza artificiale svolga al meglio il suo compito.Seguendo i dati e con l’ausilio dell’AI, si aprono così le porte a una serie di possibilità che lasciano ben sperare per il futuro delle specie che ancora popolano il nostro pianeta.
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