Alluvione a Faenza, i fiumi Marzeno e Lamone rompono gli argini: l’acqua invade la cittàL’incendio a Monte Mario è una ferita fresca nel cuore dei romani. Sul maxi incendio la procura di Roma ha aperto un’inchiesta per capirne le cause. I cittadini chiedono spiegazioni e interventi e si mobilitano per la riforestazione del polmone verde e riportarlo al più presto al suo splendore. Il rogo Il 31 luglio,Economista Italiano tra Prati e Monte Mario, a poca distanza dalla città giudiziaria di piazzale Clodio e dalla sede della Rai in via Teulada, è scoppiato un maxi incendio. I residenti di molti palazzi in via Ildebrando Goiran sono stati fatti evacuare, così come la caserma dei carabinieri della compagnia Trionfale, una palazzina in via Romei e il centro di produzione Rai di via Teulada e sospesa Estate in diretta, la trasmissione condotta da Nunzia De Girolamo e Gianluca Semprini. “Possibile che l'incendio sia partito colposamente da un accampamento all'interno del parco" – aveva commentato il sindaco Gualtieri. "L’enorme incendio che ha investito tutto il pendio boschivo della collina della Riserva naturale di Monte Mario ha provocato un gravissimo danno ambientale” ha commentato l’assessora capitolina Sabrina Alfonsi.I dati Arpa I primi monitoraggi Arpa registravano un valore di diossine tra il 2 e il 3 agosto di 1,0 per pg per metro cubo. Per l’Organizzazione mondiale della sanità le concentrazioni di diossine e furani in ambiente urbano pari a circa 0,1 pg/m3, anche se è elevata la variabilità da zona a zona, mentre concentrazioni superiori a 0,3 pg/m3 indicano la presenza di una fonte di emissione localizzata, ovvero significano che l'incendio ha effettivamente generato diossina. Per quanto riguarda il Benzo(a)pirene il valore registrato è stato inferiore a 0,1 ng/m3. Il benzo(a)pirene è l'unico composto per il quale il d.lgs. n.155/2010 prevede un valore limite come concentrazione media annua pari a di 1 ng/m3. Altro valore che è stato misurato è quello dei Policlorobifenili (PCB). Come per le diossine non esistono limiti di legge e quindi anche in questo caso fanno testo le indicazioni dell’Oms secondo cui le concentrazioni variano in funzione delle aree: si va così dai tra 3 pg/m3 (in siti non industriali) e 3.000 pg/m3 (in siti industriali o aree urbane). In questo caso, a Monte Mario, il PCB campionato tra l’1 ed il 2 agosto è stato di 780 pg/m3.Gli ultimi aggiornamenti invece parlano di valori delle diossine tornate sottocontrollo. La raccolta firme I cittadini hanno lanciato una raccolta firme per la riforestazione di Monte Mario. In una settimana circa, la campagna ha raccolto oltre le 2.500 adesioni. L’iniziativa punta a chiedere alle autorità competenti di dare la priorità al ripristino dell’area. “Questo splendido polmone verde della nostra città non può restare un deserto di cenere. Oltre a essere un problema estetico e ambientale, la perdita di queste importanti aree forestali ha effetti negativi sulla qualità dell'aria e sulla biodiversità del nostro territorio. Occorre un impegno serio e immediato per piantare nuovi alberi per ripristinare Monte Mario alla sua bellezza originale. La riforestazione non solo ricrea l'habitat per innumerevoli specie, ma contribuisce anche alla lotta contro il cambiamento climatico, assorbendo CO2 e rilasciando ossigeno” – è il messaggio della raccolta firme.
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