Davide Patron, malore sul treno: il racconto del prof di inglese famoso su TikTokTaylor Swift in concerto - ANSA COMMENTA E CONDIVIDI «L’autrice ha ispirato attivismo nelle elezioni filippine del 2022,Economista Italiano fornendo un esempio di coinvolgimento nella difesa dei propri diritti». Il soggetto di questo saggio dell’Università della Pennsylvania è Taylor Swift. La cantante americana che sabato e domenica riempirà a Milano lo stadio di San Siro. È solo uno dei 75 articoli di ricerca presentati a un convegno organizzato nell’Indiana (Stati Uniti) sull’artista, seguito da uno in Australia e un altro in Inghilterra, mentre da mesi almeno dieci atenei, compresa la prestigiosa Stanford University, offrono corsi sulla ormai celebre 34enne. Quando la propria vita è oggetto di indagine accademica si è ufficialmente diventati un fenomeno sociale. Anche se per Swift il sigillo di garanzia del mondo universitario viene dopo che la Federal Reserve aveva studiato il suo impatto sull’economia americana (cinque miliardi di dollari quest’anno) coniando il termine Swiftonomics, e che “USA Today”, il quotidiano nazionale americano, ha assunto un giornalista dedicato unicamente a seguirne attività e spostamenti.Ma la lista dei record e delle “prime volte” legate a Taylor Swift sembra infinita. Il centro americano che studia i terremoti ha cominciato a monitorare l'attività che si produce durante i suoi concerti — in media un sisma di magnitudo 2,3. Dire che l’artista è miliardaria è poco: ha entrate superiori al Pil di 50 Paesi. Le sue canzoni, che hanno vinto quattro volte il Grammy come miglior disco dell’anno, sono state ascoltate in streaming più di 36 miliardi di volte. E, negli Stati Uniti, uno sbalorditivo 53% degli adulti si considera fan di Swift: un livello di gradimento popolare maggiore alla media degli ultimi 13 presidenti (e molti pensano che potrebbe anche spostare voti se facesse una dichiarazione in favore del Partito democratico).A questo punto, mentre il tour “Eras” da 17 mesi registra il tutto esaurito a ogni tappa (sarà così anche a Milano), il dibattito fra gli esperti verte su come paragonare Swift ad altri “fenomeni” la cui influenza è andata bel oltre il mondo della musica, dai Beatles a Michael Jackson, e sul momento in cui l’artista potrà essere definita la più grande pop star di tutti i tempi. Intanto, continuano a interrogarsi sul perché: che cosa rende Swift così famosa, così amata/odiata, così ubiqua, in una cultura talmente stratificata che i fenomeni di massa sembrano diventati davvero difficili?«Il mondo ha essenzialmente avuto modo di leggere il mio diario negli ultimi 20 anni», ha detto Swift, riassumendo una delle scuole di pensiero su di lei: quella che attribuisce il suo successo al rapporto “personale” che è riuscita a creare con milioni e milioni di fan (sui social media la seguono mezzo miliardo di persone). Swift, infatti, ha vissuto le tappe chiave della sua vita in modo pubblico e questo ha generato un forte legame emotivo con i suoi ammiratori). Anche se ci sono aspetti della sua vita con i quali è impossibile identificarsi - è una celebrità che si sposta da un continente all’altro in jet privato, ad esempio -, il contenuto dei suoi testi e le emozioni che sono alla loro base sono molto riconoscibili. I Millennials sono cresciuti con lei. Quando stavano vivendo alcune delle prime esperienze esistenziali, lei li accompagnava con le proprie messe in musica. La sua storia di vita si è allineata alla loro storia di vita.La generazione Z l’ha scoperta su TikTok durante la pandemia e ha rivissuto le tappe fondamentali della sua crescita insieme ai testi delle canzoni di Taylor. Quando le è stato chiesto perché non compone sulle «grandi idee e sul grande mondo che c’è fuori», Swift ha risposto che ciò di cui hanno bisogno le sue fan più giovani è guardarsi dentro. «Penso che la cosa migliore che posso fare per loro sia continuare a scrivere canzoni che le facciano analizzare come si sentono e poi semplificare ciò che provano - ha detto Swift -. Perché, a quell’età, in realtà a qualsiasi età, ma soprattutto a quell'età , ciò che può essere così travolgente è che provi così tante cose allo stesso tempo che è difficile capire realmente quali siano quelle emozioni, quindi puoi precipitare nell’ansia molto rapidamente».Swift fa molti sforzi per apparire il più vicina possibile ai suoi fan. Dall’inizio della sua carriera dedica tempo ai “meet and greet” al fine dei suoi concerti, durante i quali il suo staff porta a incontrarla gli spettatori più impegnati nel seguirla. Altri sono invitati a casa sua per ascoltare i nuovi album o ricevono cartoline di ringraziamenti scritte personalmente dalla loro beniamina. Forse questo spiega perché Swift ha la base di ammiratori (prevalentemente femminile, millennial e bianca) più leale al mondo. A Buenos Aires, per conquistare i posti migliori, più di 200 fedelissimi si sono accampati fuori dallo stadio per cinque mesi. Ed è stato stimato che vi siano 100 milioni di Swifties, una comunità che dedica ore online alla star, organizza eventi, parla continuamente di lei e non esita ad affrontare con determinazione i suoi “nemici”. Secondo alcuni commentatori, in effetti, un tocco di genio di Swift è stato proprio il concentrarsi, nelle sue canzoni, su rivali, ex che l’hanno delusa, critici e detrattori: un modo di posizionarsi come “emarginata” e “maltrattata” che scatena il sostegno senza esitazioni della sua “squadra”.Ma tutto questo non basta a capire come mai la popolarità di Swift duri da quasi 20 anni. Perché Taylor ha cominciato presto: a 13 anni aveva già un contratto con la casa discografica RCA, parte di Sony Music, e un anno dopo ha convinto i suoi genitori a trasferirsi dalla periferia della Pennsylvania a Nashville per aiutarla a dedicarsi a tempo pieno alla musica. Nel 2005, ha firmato per la Big Machine Records e a 16 anni ha pubblicato un album omonimo, un disco country. Da allora ne ha lanciati 11 che hanno vinto 12 Grammy e battuto i record di vendite negli Stati Uniti nel 2009, 2014, 2017, 2019, 2020 e 2022.Qui subentra la scuola di pensiero che la considera prima di tutto un’abile conoscitrice del marketing con un forte istinto imprenditoriale e una tenacia fuori dal comune. In effetti, la sua immagine è dettagliatamente costruita. Swift ha preso posizioni coraggiose nel mondo della musica e ha cercato di essere un modello di comportamento corretto. Nel 2014, ha ritirato il suo intero catalogo da Spotify per protestare contro ile basse royalties del servizio di streaming. «Le cose di valore dovrebbero essere pagate», disse, e ha mantenuto il boicottaggio per quasi tre anni. Dopo che i diritti dei suoi primi sei album sono stati venduti, contro la sua volontà, alla Ithaca Holdings nel 2019, Swift ha annunciato che avrebbe registrato nuovamente le canzoni. Queste nuove “versioni di Taylor” ora vendono più delle originali. Quest'estate, nel bel mezzo del suo tour, Taylor ha donato 55 milioni di dollari ai suoi collaboratori. Ogni camionista ha ricevuto un bonus di 100.000 dollari e un biglietto scritto a mano da Taylor che lo ringraziava per il suo lavoro e la dedizione al tour.C’è poi chi è convinto che, semplicemente, sia un'eccellente cantautrice. Sono in pochi a mettere in dubbio il suo talento. «Swift è una maestra nello scrivere canzoni, con un dono intuitivo per l’architettura strofa-ritornello-ponte», ha osservato la rivista “Rolling Stone”, facendo notare che se armonicamente è poco sofisticata, ha un talento raro per la melodia, in particolare i ritornelli. E per le parole. «Possiede un orecchio eccezionale per quanto riguarda il modo in cui le parole si incastrano - sostiene Stephanie Burt, docente di inglese ad Harvard - e un modo eccellente di raccontare storie e creare personaggi. Le sue canzoni sono immediatamente riconoscibili».Gli “agganci verbali” di cui parla Burt sono le frasi che ti restato impresse, come: «Ho solo 17 anni. Non so niente, ma so che mi manchi». Il fatto che milioni di persone frughino nelle sue canzoni per trovare indiscrezioni sulla sua vita personale aggiunge un elemento intrigante, ma testi e musiche catturano l’attenzione anche da sole, come hanno fatto tanti altri grandi pezzi prima dei suoi, dai Beatles, Bob Dylan, da Frank Sinatra a David Bowie e Lady Gaga.Allo stesso tempo, la carriera musicale di Swift è stata finora così varia, dal country al pop, dall’indie folk alle collaborazioni con artisti hip-hop, che ogni album costituisce una propria “era” (da cui il nome dell’attuale tour) e che si può scommettere su altre trasformazioni. Non va dimenticato poi che Swift (va detto?) sa cantare, anche dal vivo, e ha il potere di presentarsi davanti al pubblico e di stupirlo con performance indimenticabili. Ogni concerto (e il tour in corso ha 152 serate) una piccola particolarità, qualcosa che lo rende unico. Capacità artistiche o solo preparazione ossessiva? Per i suoi fan non ha nessuna importanza. Per i Swifties, Taylor è un po’ di tutto questo. Ed è il centro di una comunità più grande di loro di cui sono onorati di sentirsi parte.© riproduzione riservata
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