Gaza, continuano i colloqui per un cessate il fuocoKaja Kallas,investimenti prima ministra estone, propone di “congelare” i soldi per pagare gas e petrolio russi in un conto terzo che non contribuisca a finanziare la guerra di Vladimir Putin. La sanzione andrebbe ad aggiungersi a quelle finanziarie che hanno portato all’esclusione di alcune banche dal sistema Swift Oltre a sostenere gli sforzi militari ucraini e rafforzare le difese della Nato, «dobbiamo paralizzare la macchina della guerra del Cremlino. Dobbiamo sforzarci per cancellare i profitti» che la Russia guadagna da petrolio e gas. «Dovremmo spostare una parte dei pagamenti per petrolio e gas russo in un conto terzo in modo che non possano contribuire a finanziare la guerra». A lanciare l’idea è Kaja Kallas, prima ministra estone, in un editoriale pubblicato oggi sul New York Times. L’idea La misura di “congelamento” dei soldi in un conto terzo si andrebbe a sommare al taglio delle importazioni di gas di due terzi annunciato dall’Unione europea. Secondo Kallas, poi, una parte dei fondi andrebbe indirizzata verso la ricostruzione dell’Ucraina. «Nessuna di queste scelte sarà facile o priva di costi. E arriverà sicuramente il momento in cui qualcuno chiederà di alleggerire le sanzioni. Ma noi, la Nato, l’Unione europea e i singoli paesi, dovremo essere pazienti e rimanere saldi nelle nostre posizioni. Non ci sarà “business as usual” con la Russia di Putin. In realtà non ci può essere nessun tipo di scambio». CommentiIl ruolo politico di Putin è finito. Chi verrà dopo di lui?Gian Paolo Casellieconomista La proposta della prima ministra per il momento non è stata raccolta anche se i leader occidentali si sono incontrati durante un vertice Nato e continueranno a confrontarsi durante il Consiglio europeo. Per il momento l’Unione europea si è mossa in maniera piuttosto lenta sulle sanzioni sul comparto energetico russo e la riduzione della dipendenza dalle materie prime di Mosca. MondoCos’è “Swift”, l’arma definitiva contro la Russia (ma che ha conseguenze sull’Europa)Lisa Di Giuseppe Le altre misure L’intervento sui pagamenti renderebbe ancora più complicato il commercio in gas e petrolio della Russia, dopo l’esclusione di gran parte delle banche russe dal sistema di pagamento Swift. Quell’iniziativa era stata invece criticata per la mancata inclusione delle banche più attive nel commercio di gas e petrolio. MondoSolo rubli per petrolio e gas, perché l’ultimo ricatto di Putin può spingere l’Ue all’embargoStefano Feltri Con l’avanzare del conflitto, il presidente russo Vladimir Putin ha anche chiesto che i pagamenti delle materie prime avvengano in rubli e non più in euro o dollari. Una strategia per sostenere la valuta russa, che nelle ultime settimane ha perso gran parte del suo valore. Inoltre, i soldi finora ricevuti in altre monete in pratica non possono essere utilizzati a causa delle transazioni vietate dalle sanzioni internazionali. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediLisa Di Giuseppe Scrivo di politica, economia ed esteri (soprattutto Germania). Ho lavorato per Reuters, La7, Corriere della Sera e Public Policy.
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