Consiglio Ue, deteriorata la libertà di stampa in ItaliaSono 155 le zone urbanistiche in cui la città è suddivisa. Frutto di una delibera del 1977,analisi tecnica sono quelle a cui si fa riferimento, a livello statistico, quando si vuole indicare la distribuzione di un fenomeno: le case più care, le zone più calde, le aree dove funziona meglio il trasporto pubblico. Queste mappe, però, risentono del fatto che tale “zonizzazione” aggrega quartieri diversi tra loro. Quartieri che, nel 77, non necessariamente già esistevano.I cambiamenti di cui tenere conto“Nel corso di questi 47 anni la città è cambiata. Il numero di persone che la abitano non si è troppo modificato, ma è cambiata la loro distribuzione – ha premesso l’assessore al decentramento Andrea Catarci – nel 1981, ad esempio, la popolazione censita era stata di 2 milioni e 803mila abitanti. Nel 2021, invece, i residenti sono stati 2 milioni e 725mila. La differenza complessiva è stata di soli 78mila residenti ma molti romani hanno abbandonato le zone del centro per spostarsi verso l’esterno ed anche oltre il raccordo anulare”.I cambiamenti sono tutt’ora in corso, basti pensare allo spopolamento del centro storico, alimentato anche dal mercato degli affitti brevi che stanno trasformando le residenze di famiglia, in appartamenti ad uso e consumo del turismo mordi e fuggi. Con la città che cambia, si modificano anche le esigenze ed i servizi che è necessario mettere a disposizione dei residenti: aspetto sicuramente centrale per implementare quella “città dei 15 minuti” cui l’amministrazione Gualtieri tende.La versione lanciata nel 2023Già nella primavera del 2023 il Campidoglio aveva provveduto a stilare un elenco di quartieri. Rispetto a quanto fatto un anno e mezzo fa, si registrano però delle novità. “Siamo partiti un anno e mezzo fa con un lavoro di tipo percettivo identittario, frutto del dialogo con i 15 municipi di Roma a cui abbiamo chiesto d’indicarci i quartieri presenti nei loro territori. Per noi i quartieri – ha spiegato Catarci – sono i luoghi dove si svolge la vita dei romani e sono quindi una cosa diversa dalle zone urbanistiche che, per com’erano state pensate, erano incentrate su un aspetto morfologico della città”. Dalle indicazioni del municipio, poi rielaborate dal dipartimento e dall’assessorato al decentramento, sono nate quindici cartine che, l’assessore Catarci, tiene appese nel suo studio. Il lavoro però non era finito.Zone urbanistiche con i quartieri all'interno“Dopo aver predisposto quelle cartine, abbiamo creato un gruppo di lavoro con le tre università e con l’Istat a cui ho rappresentato l’esigenza di voler identificare i quartieri nella maniera più scientifica possibile” ha dichiarato Catarci. Il risultato è un aggiornamento importante, rispetto a quanto già descritto nella primavera del 2023. Il lavoro è ancora in corso, ma una parte è già pronta per essere pubblicamente presentata. “In sostanza abbiamo incrociato la definizione dei quartieri che era più di tipo ‘identitario’, con i dati censuari e toponomastici. Abbiamo avuto l’accorgimento di tenere i quartieri così individuati nelle vecchie zone urbanistiche, in modo da mantenere ‘lo storico’” visto che, come detto, questa suddivisione è stata usata per oltre 40 anni per descrivere la distribuzione dei fenomeni come il “costo delle case” o “le isole di calore”.Alcune novitàA cosa serve il lavoro svolto? “Con questi aggiornamenti riusciamo ad avere i dati per quartiere, su questioni come l’occupazione, l’istruzione, la ricchezza e via dicendo. Poi, rispetto alla versione di un anno e mezzo fa, abbiamo anche introdotto le aree non residenziali. Ad esempio, nel municipio XII, è il caso di Villa Pamphilj o di Castel Di Guido che in precedenza era considerato un quartiere ma che, invece, ha un’ampia superficie ed un numero bassissimo di abitanti”. L’esempio fatto non è casuale.La prima mappa pronta è quella del Municipio XII e sarà presentata, il 24 luglio, ai cittadini. Rispetto alla versione del 2023 è più dettagliata e presenta i confini precisi dei quartieri che passano da 10 a 14 ed a cui si sommano cinque aree non residenziali, che prima non c’erano. “La mappatura sarà completa per settembre ed entro ottobre saremo andati a presentarla in ciascun municipio – ha dichiarato Catarci – perché lo facciamo? Perché vogliamo lasciare spazio alla partecipazione ed acquisire le nuove indicazioni che arrivano dal territorio”. Servirà all’amministrazione, ad esempio, a capire se la scelta di eliminare Donna Olimpia sia stata azzeccata o se, invece, esistono delle ragioni valide per continuare a considerarla un quartiere del municipio XII.
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