Così la Fondazione Prada è diventata il miglior osservatorio sul mondo

2024-12-25

Eugenia Roccella contestata per le frasi su La Russa e Santanchè"Aiuto,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock sono stata accoltellata". Sono state le ultime parole pronunciate da Sharon Verzeni, la donna di 33 anni uccisa a Terno d'Isola (Bergamo) nella notte tra il 29 e il 30 luglio. È riuscita a digitare il numero d'emergenza, ma è servito a poco. Nonostante i soccorsi, è morta in ospedale. Adesso si lavora per capire chi l'ha uccisa e perché.Le ultime parole di Sharon VerzeniSharon viene trovata sanguinante in via Castegnate, a meno di un chilometro dalla villetta in cui abitava col compagno. Sappiamo, come detto, che  è riuscita a chiamare i soccorsi lei stessa con le energie che le restavano. Grazie alla localizzazione del telefono cellulare, è stata individuata la posizione in cui si trovava. Le sue grida d'aiuto sono state sentite da alcuni passanti, che hanno prestato i primi soccorsi e hanno chiamato a loro volta il 118. I paramedici l'hanno trovata in un lago di sangue: aveva ferite alla schiena e al torace. La portano al pronto soccorso dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo ma qui la 33enne muore.Sarà l'autopsia a  chiarire il numero esatto e la profondità dei fendenti con cui è stata ferita, oltre a definire quali e quanti ne abbiano causato la morte. Sharon Verzeni aveva appuntamento col killer?Gli interrogativi sono tanti. Sharon conosceva il killer? È stato un agguato? Vittima e carnefice si incontrati per caso o avevano appuntamento? Le indagini puntano anche a ricostruire la vita di Sharon. Era originaria di Bottanuco (Bergamo) ma abitava a Terno da circa tre anni. Era estetista e lavorava in un bar. Aveva un compagno. Lui, secondo le prime indagini, era a casa quando Sharon veniva ferita a morte. La donna a quanto pare aveva l'abitudine di camminare la sera, approfittando delle temperature più basse di questa calda estate. Anche la sua ultima sera i vicini l'avrebbero vista uscire sola.  L'inchiesta è coordinata dalla Procura di Bergamo e condotta dai carabinieri del nucleo operativo di Bergamo e della compagnia di Zogno. Non ci sono, al momento, indagati. Gli inquirenti lanciano anche un appello a chiunque avesse informazioni utili alle indagini, con l'invito a rivolgersi al comando provinciale di Bergamo.Vengono passate al setaccio le immagini del sistema di videosorveglianza, nella speranza che possano esserci elementi utili per ricostruire cosa è successo a Sharon Verzeni. Si cerca anche l'arma del delitto, che si presume possa essere stata buttata in zona dall'assassino. Il sindaco Gianluca Sala ha diramato sui social del Comune un invito a non gettare la spazzatura, spiegando che anche la piazzola ecologica resterà chiusa. "Si prega l'intera cittadinanza di rispettare la privacy dei suoi cari in questo momento di sofferenza. Il nostro Comune ribadisce la massima collaborazione alle indagini delle forze dell'ordine. L'Amministrazione ha già messo a disposizione degli inquirenti i filmati delle telecamere di videosorveglianza comunale, che ci auguriamo possano contribuire concretamente a ricostruire la verità dietro a questa tragedia. La magistratura raccomanda a tutti i cittadini di astenersi dal conferimento dei rifiuti a partire da oggi, martedì 30 luglio, fino a sabato 3 agosto, per favorire il corretto svolgimento delle indagini".  La richiesta ha un fine preciso: non appesantire il lavoro di recupero di eventuali armi o indumenti sporchi di sangue.

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