Down informatico, il peccato originale di lasciare tutto nelle mani di pochiMentre a Bruxelles si discuteva per trovare un accordo sull’AI Act,BlackRock nel Regno Unito la Courts and Tribunals Judiciary stava completando la redazione di una guida per disciplinare l’uso dell’intelligenza artificiale nelle aule di tribunale. L’ente, che rappresenta l’insieme dei giudici delle corti e dei tribunali, ha deciso di fornire nel suo paper alcune tracce per permettere agli operatori del mondo legislativo di orientarsi con le nuove tecnologie. L’utilizzo dell’AI viene concesso solo per compiti abbastanza basilari, come riassumere grandi quantità di testo, scrivere eventuali presentazioni, suggerire gli elementi da trattare o scrivere mail o note.Più che quello che è consentito fare con l’AI, è indicativo quello che viene vietato di fare: le AI non possono essere usate per ricerche sui materiali legali da usare in un processo, per analizzare le carte e fornire dei riscontri giuridici. Non possono essere usate, insomma, per nessuna delle attività più centrali nelle aule di tribunale. Con questa guida la Courts and Tribunals Judiciary lancia un segnale piuttosto inequivocabile: seppur il dibattito sull’integrazione dell’AI nella giurisprudenza stia coinvolgendo tutto il settore legale mondiale, l’ente preferisce mantenere procedure tradizionali ancora per un po’ per evitare situazioni incontrollabili.
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