Milleproroghe, la Camera conferma la fiducia al governoIl mio festival«Quando il ministro Berset suonava il piano solo per noi»Locarno Film Festival: l'intervista a Estella e Emanuele Patelli del «Caffè dell'Arte Boutique Rooms»Prisca Dindo09.08.2024 06:00I Patelli sono un ossoduro. Quando a fine agosto dello scorso anno la grandine li ha messi inginocchio,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock la famiglia - mamma Antonella con i figli Estella e Emanuele - si èrimboccata le maniche e ha portato a termine una «mission impossible»: laricostruzione del «Caffè dell’Arte Boutique Rooms» devastato dal maltempo. L’hafatto giusto in tempo per l’inaugurazione della settantasettesima edizione delFestival del film di Locarno. Così, la meravigliosa casa storica che sorgenella città vecchia, a due passi da piazza Grande, è tornata a nuova vita,pronta per accogliere i festivalieri. In particolare, i consiglieri federalicon i loro staff, che ormai da anni trasformano le stanze adornate con grandegusto da mamma Antonella nel loro quartier generale.Durante i dieci giorni delFilm Festival, i ministri della Cultura organizzano molti incontri nella quietedel cortile protetto dalle mura dell’alberghetto, un piccolo angolo di paradisoche li mette al riparo dalla frenesia tipica del festival del cinema.«È come se si sentisseroin una bolla! - afferma Antonella, ricordandosi un episodio particolare. «Unavolta, vedemmo il ministro Didier Bulkhalter fermarsi tra la sala del piano eil giardino. Sembrava titubante mentre guardava fuori dalla finestra, e noipensammo che avesse bisogno di qualcosa. ‘Grazie no - rispose lui - stavosoltanto guardando mia moglie mentre assapora la colazione in questo angolo diparadiso’ Era estasiato!».Molti non sanno che latradizionale cerimonia d’apertura che si tiene ogni anno alla Magistrale èsempre preceduta da un incontro informale che si svolge tra le mura di questacasa antica, la quale custodisce anche le opere della fondazione Patrizio Patelli - il marito diAntonella, prematuramente scomparso - e una piccola boutique. Ce lo confidaEmanuele: «Qui, i vertici del Film Festival incontrano sempre il ministro dellaCultura assieme al suo staff. Ricordo che prima di partire a piedi verso laMagistrale, l’ormai ex presidente Marco Solari aveva l’abitudine di prendere daparte il consigliere federale di turno e di chiacchierare a quattr’occhi conlui. Mi sembra di vederli ancora lì, a parlare fitto fitto da soli, seduti suuno dei nostri divanetti esterni. Nessuno poteva avvicinarli!».Estella, che si occupadelle pubbliche relazioni, è l’appassionata di cinema di casa Patelli. Conosce i voltidi tutte le star hollywoodiane e quindi per lei è stato un gioco da ragazziriconoscerne alcuni mentre passeggiavano lungo le stradine che costeggiano ilCaffè dell’arte. «Ho incontrato Matt Dillon insieme con la sua fidanzata;Daniel Craig sotto la pioggia; Harrison Ford e Kylie Minogue. Camminavano senzascorta e quando ho scambiato con loro due parole mi hanno risposto con grandegentilezza,.credo che apprezzassero molto la discrezione che regna da noi!».A colpire più di tutti i fratelli Patelli è stato Alain Berset, l’ormai exconsigliere federale eletto lo scorso giugno segretario generale del Consigliod’Europa. «L’ultimo giorno di festival - racconta Estella - si metteva al pianoe suonava alcuni brani soltanto per noi e il nostro staff. Un personaggiodavvero carismatico».In questo articolo: Locarno77
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