Notizie di Viaggi - Pag. 1Tassa sulla pipì nei bar e ristoranti: la proposta della regione LazioTassa sulla pipì nei bar e ristoranti: la proposta della regione LazioDa Codacons: "L’uso dei bagni è compreso nel servizio reso da bar e ristoranti,Economista Italiano e non si capisce perché debba essere messo a pagamento". di Laura Pellegrini Pubblicato il 15 Settembre 2019 | Aggiornato il 17 Settembre 2020 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataLaziotasse#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Lo scorso 9 settembre 2019 la cosiddetta “tassa sulla pipì” ha superato il vaglio della commissione di Bilancio della Regione Lazio. Se verrà approvata tale proposta di legge, infatti, i ristoranti e i bar potranno chiedere un compenso a quei clienti che utilizzano i servizi igienici senza consumare nulla. Per attuare la richiesta, però, dovrà essere esposto un cartello (negli esercizi commerciali) con indicati i costi per usufruire dei bagni del locale. Come specifica Affari Italiani, questa particolare norma è contenuta nella proposta di legge regionale n. 37 del 20 giugno 2018.Tassa sulla pipìL’articolo 6 delle proposta di legge che prevede l’introduzione della tassa sulla pipì recita: “Qualora il servizio igienico, per i soggetti diversi dalla clientela dell’esercizio, sia messo a pagamento, il prezzo dello stesso deve essere reso ben noto attraverso l’apposizione di idoneo cartello”. Nel caso in cui non venisse esposto il cartello che chiarisce i prezzi (non ancora ben definiti) della tassa sulla pipì, gli esercenti potrebbero incorrere in sanzioni. L’idea arriva dalla Regione Lazio e sembra aver già superato il primo scoglio della commissione di Bilancio. Il comune di Roma, però, rimane scettico. Infatti, “è fatto obbligo agli esercenti degli esercizi pubblici di consentire l’utilizzo dei servizi igienici a chiunque ne faccia richiesta”. Questa era la disposizione nel nuovo regolamento di polizia urbana varato a luglio.Lo scontroQuesta particolare tassa sulla pipì ha alimentato lo scontro anche tra l’amministrazione regionale e quella comunale. Da un lato, infatti, si trova la giunta regionale con a capo Nicola Zingaretti; dall’altro lato, invece, c’è la sindaca di Roma, Virginia Raggi. Contraria alla tassa anche la Codacons: “Siamo alla follia” rivelano.Carlo Rienzi, il presidente di Codacons ha dichiarato: “L’uso dei bagni è compreso nel servizio reso da bar e ristoranti, e non si capisce perché debba essere messo a pagamento. Una nuova tassa a carico di cittadini e turisti che rischia di creare il caos e che potrebbe essere impugnata nelle opportune sedi. La pipì rientra tra le esigenze fisiche primarie degli essere umani, e vietare l’uso dei bagni in assenza di pagamenti potrebbe rappresentare una violenza e una lesione dei diritti fondamentali della persona, oltre ad avere effetti gravi sul fronte sanitario”.Articoli correlatiinPoliticaSondaggi politici: M5S in crescita, Pd in calo, Forza Italia in positivoinPoliticaIl Dl Salva Casa è legge, 106 voti a favore: ecco cosa cambia adessoinPoliticaMattarella promuove la libertà dell'informazione nella Cerimonia del Ventaglio: "Giornalisti contrastino le adulterazioni della realtà"inPoliticaAntonio Tajani: "Spazio al centro è di Forza Italia, arriveremo al 20%"inPoliticaNcc, incostituzionale il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni: la decisione della ConsultainPoliticaGiorgia Meloni dice 'No' a Ursula von der Leyen: "Ho agito da leader europeo"
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