Bonaccini lascia la guida della Conferenza delle Regioni: Fedriga possibile successorep.p1 { margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Helvetica; color: #000000; -webkit-text-stroke: #000000}p.p2 { margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Helvetica; color: #000000; -webkit-text-stroke: #000000; min-height: 14.0px}p.p3 { margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: center; font: 12.0px Helvetica; color: #000000; -webkit-text-stroke: #000000; min-height: 14.0px}span.s1 { text-decoration: underline ; color: #0000ff}Le colline appenniniche,ETF i centri storici di alcune nostre città, fino alle valli occitane al confine con la Francia si tingono in questi giorni di giallo. La ragione è un evento sportivo storico, che in oltre un secolo di vita non aveva mai sfiorato l’Italia. Si tratta della 111ma edizione del Tour de France, mitica corsa ciclistica che quest’anno è partita dal nostro Paese, con tre tappe (e mezzo) tra Toscana e Piemonte. Mentre si attende per il 1 luglio, l’arrivo a Torino, nonché la ripartenza di domani da Pinerolo, vediamo come chef, baristi e pasticcieri hanno rivisto le loro ricette per omaggiare, in queste ore e anche più in là, la Grande Boucle.Il Tour de France per la prima volta in Italia, tra Toscana e PiemonteNon è la prima volta che gli organizzatori della gara — la cui prima partenza avvenne nel 1903 — decidono di incominciare su suolo straniero. È successo per l’esattezza altre 25 volte, con il programma, tra un biennio, che ha già individuato Barcellona. Quest’anno tocca però all’Italia, terra di grandi ciclisti ai quali, non a caso, sono dedicate le tappe nostrane. Tra Firenze e Rimini, il 29 giugno, si è ricordato Gino Bartali. In Romagna invece, tra Cesenatico e Bologna le strade il 30 erano tappezzate di poster del ‘Pirata’ Marco Pantani. Si ricorda poi il campione alessandrino Fausto Coppi durante la chiusura piemontese, che porta gli atleti da Piacenza a Torino, per ripartire da Pinerolo alla volta di Valloire, oltre il confine. Tra chioschi di panini e birra fresca, non mancano nel capoluogo sabaudo come altrove professionisti che omaggiano l’evento con ricette, drink, dolci e anche ‘performance ciclistiche’ a tema caffè.Specialty coffee itineranteA chi corre in bici serve parecchia energia, ma anche a chi scarpina a bordo strada per fare il tifo. Ci hanno pensato Oliviero Alotto e Matteo Rebuffo, rispettivamente brand ambassador e torrefattore della roastery Ialty di Barolo, nonché appassionati ciclisti. In partnership con La Marzocco, hanno caricato su una cargo bike equipaggiata una super macchina per espresso e hanno seguito alcune tappe. Sono partiti da Firenze e hanno sostato sul Passo della Futa, poi a Bologna presso l’ottima gelateria Sablé (ne abbiamo parlato qui), per estrarre e offrire il caffè direttamente su strada. Dopo aver attraversato Modena e Asti, arriveranno il 1 luglio a Torino per l’ultima degustazione con i fan in Piazza Carlina. Per la precisione ai tavolini di Maradeiboschi, una gelateria e cioccolateria ugualmente coinvolta nel progetto Ialty.Gianduiotti tinti di gialloDalla parte del dolce, alcuni artigiani torinesi rielaborano un simbolo cittadino: il gianduiotto. Luca Dell’Agnese lo trasforma alla sua pasticceria in una monoporzione di semifreddo con mousse di gianduia. All’interno, un inserto al gusto di un altro grande classico, il bonet. Una tiratura limitata di 300 pezzi per il ‘Piemonte dolce Tour’, serviti all’arrivo della tappa con tanto di piccola mole antonelliana in cioccolato. Punta tutto sul colore del Tour invece il cioccolatiere Guido Castagna, che mantiene la classica pralina — la sua si chiama Giuinott — ma la tinge tutta di giallo, con burro di cacao.Drink ispirati al ciclismoLuigi Barberis, patron di diversi cocktail bar e ristoranti tra Alessandria e provincia (tra cui il Caffè degli Artisti, Caffè Post, Caffè dei Mercanti e Itaca) ha pensato al brindisi finale mettendo insieme un cocktail. Di che colore? Giallo, naturalmente. Il suo ‘La Musette’ è una miscela di bitter bianco con artemisia e genziana piemontesi, succo di limone, cedrata e sciroppo salato alla camomilla. Nel nome ricorda la storica borsa che i ciclisti del tour afferravano al volo, contenente bevande e snack utili per rifocillarsi. Senza mai scendere dal sellino.Il superchef-ciclista e il risotto per il Tour de FranceQuando non è nelle cucine del tristellato Piazza Duomo di Alba, chef Enrico Crippa è in giro per il Piemonte e oltre, a macinare chilometri in bici (ne percorre più di 5mila l’anno). D’obbligo quindi un omaggio al Tour de France, soprattutto nel suo tragitto regionale. Il piatto sarà disponibile per un periodo sul menu Seasonal Thing, traducendo l’ispirazione a tinte e sapori della gara. Crippa, che è nato in Brianza, propone un risotto profumato allo zafferano, che nel condimento tiene presente la partenza fiorentina, con il tipico ragù di fegatini. Il tocco finale lo dà il cerfoglio fresco, colto nell’orto di Piazza Duomo.
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