Covid, Sileri: "Speriamo zone bianche e gialle a maggio"

2024-12-25

La Lega lancia una petizione per abolire il coprifuoco, Salvini: "Insensato, lo cancelleremo"Cronaca esteri>Influenza spagnola,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock morto il patologo che scoprì il virus originaleInfluenza spagnola, morto il patologo che scoprì il virus originaleIl medico patologo che scoprì il virus dell'influenza spagnola è morto all'età di 97 in California. Decisivi i suoi studi in Alaska nel 1997.di Marco Alborghetti Pubblicato il 29 Gennaio 2022 alle 14:08 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservatamedicinaArgomenti trattatiInfluenza spagnola, morto patologo che scoprì il virusL’intuizione sulla conservazione del virusL’occasione che cambiò la sua vitaJohan Hultin, medico patologo che ha scoperto il virus dell’influenza spagnola è morto all’età di 97 in California. Grazie alle sue ricerche decennali, nel 2005 è stato possibile ricreare in laboratorio il virus e debellarlo.Influenza spagnola, morto patologo che scoprì il virusIl medico e patologo Johan Hultin noto per aver scoperto il virus dell’influenza spagnola è morto all’età di 97 nella sua casa di Walnut Creek, in California.La sua scomparsa è avvenuta lo scorso 22 gennaio, dopo una lunga malattia, secondo quanto riporta Il New York Times.L’intuizione sulla conservazione del virusDopo essersi laureato in medicina all’Università di Uppsala, nel 1949 decise di trasferirsi negli Usa per conseguire il dottorato in patologia clinica.Nell’ambito delle sue ricerche, Johan non nascose mai il suo sogno di scoprirel’origine del virus dell’influenza spagnola, e così nel 1951 assieme a una squadra decise di recarsi in un villaggio remoto dell‘Alaska, per continuare i suoi studi. E qui eccol’intuizione geniale.Hultin dopo aver recuperato alcune vittime rimaste seppellite nel ghiaccio, pensò che il virus patogeno si sarebbe dovuto conservare a lungo.Così ricevette il placet per la riesumazione di alcuni cadaveri di una comunità di Inuit sterminata dal virus nel 1918 , e in seguito prelevò dei campioni per cercare di coltivare cellule in vitro dell’agente patogeno.L’occasione che cambiò la sua vitaNonostante i suoi sforzi, non riuscì nell’impresa di ricreare il virus in vitro, ma l’occasione si ripresentò nel 1997, quando con Jeffery Taubenberger, virologo della National Instiutes of Health e agente del Dipartimento della Salute degli Usa, ritentò la sorte in Alaska, e questa volta la fortuna gli fu amica. Scavando nel permafrost portò alla luce una donna inuit morta quasi 80 anni prima, tenuta in perfetto stato di conservazione dal freddo, riuscendo così a trovare campioni di celleule polmonari con all’interno tracce del virus della spagnola, da cui riuscì a sequenziare il genoma ricreandolo nel 2005 in ambienti di laboratorio.Articoli correlatiinCronaca esteriImprenditore 44enne rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoroinCronaca esteriIncidente a Milano, Suv si schianta contro un negozio: due morti e un feritoinCronaca esteriOperazione Leonidi bis: sgominato gruppo di Cosa Nostra a a Catania, 13 arrestiinCronaca esteriAlessandria, incidente tra moto e trattore: morto 66enneinCronaca esteriForte terremoto in Calabria: avvertito anche in Puglia, Basilicata e SiciliainCronaca esteriBimbo di 5 anni cade da un balcone: gravissimo

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