Aboubacarr, da corriere della droga a chef. Sì, si può rinascere"Sto vivendo un sogno,ETF ed è e sarà così a prescindere dal risultato. Eppure sapete quanto io sia un tipo competitivo". Chissà se Thierry Henry - il Titi' a cui la Francia del calcio voleva tanto bene, ora ct della Francia olimpica - dice la verità pensando alla finale di domani al Parco dei Principi contro la Spagna che dopo gli Europei continua a dimostrare il proprio valore calcistico anche ai Giochi.Batterla non sarà facile, perché a disposizione del ct Santi Denia c'è gente del calibro di Fermin, Alex Baena, Eric Garcia, Cubarsì, Juan Miranda, Abel Ruiz e quel Pubill appena acquistato dall'Atalanta per quasi una ventina di milioni. Altro esempio per far capire il valore di questa 'Roja' è che tiene in panchina Samu Omorodion, 20enne attaccante inseguito da mezza Europa e il cui cartellino viene valutato 40 milioni di euro dall'Atletico Madrid. Insomma, una vera e propria corazzata, che però per sbarazzarsi del Marocco in semifinale ha sofferto più del previsto, "ma questo è un torneo che ci ha richiesto molto dal punto di vista fisico - spiega il ct spagnolo -. Siamo riusciti ad arrivare in finale, e conto molto su Abel Ruiz che ci dà gol e sostanza. Ora abbiamo l'impegno più difficile, perché la Francia è molto forte". I Bleus lo hanno dimostrato durante il torneo, in cui hanno scoperto gente come Olise e Mateta, che ora fanno gola a molti, dimenticando ciò che avrebbe potuto essere se ci fossero stati i vari Mbappé, Griezmann, Thuram jr e Camavinga, che si erano promessi a Henry ma poi hanno dovuto rinunciare per ragion di stato, che nel loro caso significa il mancato permesso da parte dei rispettivi club. Ma la Francia, dopo lo sgradevole (ma prevedibile) rissa finale del quarto con l'Argentina, e poi la vittoria sull'Egitto è comunque in finale. Adesso, anche se qui non c'è un Antoine Dupont, bisogna fare come i ragazzi del Sevens Rugby, che contro le Fiji sono andati anche oltre il pronostico. Riproduzione riservata © Copyright ANSA
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