Casoria, minaccia di morte la compagna: poi le distrugge l'autoLa detentrice del record del mondo del salto in lungo: "Io,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock Sabatini e Contrafatto siamo ancora le più forti. Voglio godermi questa Paralimpiade, sarà l'ultima" Simone Corbetta 2 agosto 2024 (modifica alle 16:18) - ROMA Martina Caironi è pronta ad affrontare la sua quarta Paralimpiade. Amputata sotto il ginocchio della gamba sinistra dal 2007 a causa di un incidente stradale (gareggia nella cat.T63, ndr), Martina ha vinto 2 ori e 3 argenti ai Giochi. È inoltre detentrice del record del mondo nel lungo avendo saltato 5.46 m proprio a Parigi nel 2022. Manca poco meno di un mese all’inizio dei Giochi, come sta fisicamente? “Mi sento bene. Sono riuscita a tornare agli allenamenti di alto livello dopo diversi mesi di stop causati soprattutto da un dolore alla schiena che non mi ha dato pace tra marzo e aprile. Ho ripreso ad allenarmi a maggio e sono quasi al 100 per cento”. Come si sta preparando per Parigi? “Sono appena tornata da un raduno personalizzato a Predazzo, cercando un po’ di fresco. Le avversarie saranno di livello sia nei 100m che nel lungo e mi sto preparando, oltre che fisicamente, soprattutto mentalmente. Questa sarà la mia quarta Paralimpiade e la affronterò con una buona dose di consapevolezza e tanta voglia di continuare a far bene e dare il massimo per la maglia azzurra”. Tra le ragazze italiane T63 sarà l’unica a gareggiare sia nei 100m che nel lungo, quale di queste due gare le dà maggiori pensieri? “I pensieri ci sono per entrambe, perché ci sono grandi avversarie. Nel Lungo avrò l'australiana Vanessa Low che è tornata a saltare ampiamente sopra i 5m, addirittura pare che abbia fatto un ufficioso 5.56m. Considerando che il mio record del mondo è di 10cm inferiore, questo mi dà parecchi pensieri. Vero è che lei è un’altra categoria (T61,ndr), ma viene accorpata a noi. Nei 100m potrebbero esserci delle sorprese, ma io, Ambra (Sabatini, ndr) e Monica (Contrafatto, ndr) rimaniamo le più quotate. Monica sta facendo una stagione molto buona, arrivando a correre in 14.30, mentre Ambra non si è esposta e vedremo cosa farà”. Come vivrà questa sua quarta Paralimpiade? “Sicuramente con la voglia di divertirmi, essendo consapevole di aver già dato e vinto tanto, ma allo stesso tempo so di avere le carte per andare a medaglia e vincere. Dovrò giocarmele molto bene, viste le avversarie ed i miei 34 anni, ma sono fiduciosa visto che ho realizzato le mie migliori prestazioni sia nella corsa che nei salti in questo ultimo periodo. La possibilità c’è, bisogna saperla cogliere”. Quanto cambierà rispetto a Tokio? “Tantissimo. Ci sarà il pubblico e, a mio avviso, avere vicino le persone che ti sostengono è fondamentale. A Tokio mi sono sentita privata del supporto, del brivido, di tutte quelle emozioni che solo il boato che esplode dopo lo sparo sui 100m ti può dare. Cambierà anche l’età, 3 anni d’esperienza in più dove ho potuto sperimentare la stretta competizione con avversarie che prima non avevo, ed anche questo sarà da gestire, visto che sono stata per anni leader incontrastata. Sarà probabilmente la mia ultima Paralimpiade, quindi voglio godermela e non arrivare come a Tokio in forte stress”. Molte atlete ed atleti si sono ispirati a lei guardandola in tv. C’è un messaggio che vuole lanciare a chi la osserverà da casa tra 1 mese? “Oltre a Monica ed Ambra spero se ne aggiungano molte altre e molti altri. Il problema è che, ad oggi, una persona con disabilità fisica che vuole fare sport in Italia non ha ancora facilmente accesso alla strumentazione ed alla tecnologia che serve, essendo questa molto costosa. Mi sento di incoraggiare chiunque rimanga incuriosito dalle Paralimpiadi a provare uno sport, ce ne sono tanti, di non fermarsi davanti alla prima difficoltà e ricordarsi che deve essere un piacere prima di tutto. Una volta capito questo bisogna godersela”. Martina Caironi, Monica Contrafatto e Ambra Sabatini Quanto crede sia possibile replicare il podio tricolore? “Credo sia ampiamente possibile. Ancora oggi siamo noi le 3 più forti e le atlete che riescono a scendere regolarmente sotto i 15 secondi avvicinandosi alla soglia dei 14, ricordando che Ambra lo scorso anno è già scesa sotto i 14. Chiaro che in una finale ci sono tante variabili e quindi nulla è scontato, ma intimamente sappiamo che è possibile ripeterlo”. Paralimpici: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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