Manovra, Gualtieri in audizione: "Disattiveremo le clausole"

2024-12-25

Fascina dorme ad Arcore, Pascale: "Se va oltre il lavoro è finita"Mentre la Commissione boccia l’emendamento del governo sulla presenza dei pro vita nei consultori,VOL in viale Mazzini scoppia il caso attorno alla puntata di Porta a porta di giovedì, in cui si sono trovati a discutere di aborto solo uomini. La replica della trasmissioneL'emendamento al decreto Pnrr sull'aborto «non è legato al piano di ripresa e resilienza italiano». Lo ha dichiarato la portavoce della Commissione europea per gli Affari economici e finanziari, Veerle Nuyts, nel corso delle conferenza stampa giornaliera a Bruxelles.«Da quello che ho capito, il pacchetto ha diversi elementi, e l'approvazione del decreto in relazione all'aborto non è una delle misure incluse nel piano di recupero. È importante sottolinearlo» ha detto.Il decreto, ha poi specificato, «contiene anche misure relative alla struttura di governance del Pnrr, e questi aspetti sono effettivamente legati al piano di risanamento italiano, ma ci sono altri aspetti che non sono coperti da questo e che non hanno alcun legame con il piano di risanamento, come, in particolare, quello sull'aborto». ItaliaAborto, la Lega si astiene sull’ordine del giorno del Pd contro i Pro vita nei consultoriIl caso VespaNel frattempo il tema continua a sollevare polemiche anche in Italia: la Rai ha deciso di trattarla anche a Porta a porta. Peccato che durante l’approfondimento di Bruno Vespa fossero invitati soltanto uomini. Una scelta che – anche a valle di iniziative come “No women no panel” sostenute per altro dalla presidente della Rai Marinella Soldi – ha fatto scalpore. Critico il Pd: Cecilia D’Elia sostiene che si tratta della «concretizzazione dell'Italia della presidente Meloni: una sola donna al comando, le altre scompaiono, mentre di continuo viene messa in discussione la loro libertà di scegliere sul proprio corpo, di essere o non essere madri, di lavorare e affermarsi».Per Peppe De Cristofaro, senatore di Avs, «è mortificante che la Rai, la più grande azienda culturale del paese, venga usata senza ritegno per una crociata identitaria sul corpo delle donne». EuropaLa Spagna contro l’ingresso dei provita nei consultori. Meloni: «Non accettiamo lezioni»La replica della RaiIn mattinata la Rai ha replicato: «Gli inviti per la trasmissione politica di giovedì 18 aprile sono stati fatti nei giorni precedenti al manifestarsi della polemica. Essendo prevista la presenza del Partito democratico, avevamo invitato tre donne parlamentari del Pd (sostituite alla fine dall'onorevole Alessandro Zan per la loro indisponibilità) e una direttrice di giornale, anch'essa indisponibile».Nella nota si specifica poi che l’emendamento era solo uno dei temi trattati (come se per trattare altri temi non ci fosse bisogno di presenza femminile in studio). «In ogni caso l'aborto è stato solo uno degli otto temi trattati nella trasmissione di ieri. Gli altri sette erano la guerra, Meloni a Bruxelles, il ricorso al governo contro l'Emilia-Romagna sul fine vita, la discussione sulla foto di Berlinguer nella tessera del Pd, il 5 in condotta e i sondaggi preelettorali». FattiStupri, consenso e morti per parto: l’autodeterminazione delle donne procede troppo a rilentoMicol Maccario© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedi

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