Cantiere di Firenze, ritrovato il corpo del quarto operaio. In corso il recupero della quinta vittimaOltre tre mesi di agonia dopo aver contratto il virus West Nile per la puntura di una zanzara praticamente sotto casa,analisi tecnica mamma 45enne muore in ospedale a Dolo. Una morte sospetta, secondo la famiglia, tanto che la Procura ha aperto un fascicolo e ieri è stata effettuata l’autopsia sul corpo della donna, devastato dalle complicazioni arrivate dopo i primi giorni di ricovero nell’ospedale di Mirano. Dengue, casi in aumento a Roma e nel Lazio: decine di segnalazioni di febbre sospetta. «Tracciamento necessario per evitare focolai»L’INFEZIONE E L’AGONIALa donna, madre di due figlie, sarebbe stata punta nei pressi dell’abitazione in via Cavin di Sala, a Mirano, in provincia di Venezia, a metà dell’ottobre scorso. Un’infezione che le aveva subito causato cinque giorni di febbre altissima con il ricovero nell’ospedale miranese, nel quale era rimasta fino a poche settimane fa. Mesi in cui l’infezione virale le ha causato prima un’encefalopatia e poi una tetraplegia, con la paralisi degli arti e di larga parte del corpo. Nella seconda metà di gennaio era poi stata trasferita dall’ospedale di Mirano in una Rsa di Stra, in condizioni che - secondo il compagno e la famiglia - non sarebbero state compatibili con questo tipo di struttura, nella quale comunque la donna sarebbe rimasta solo per cinque giorni prima di essere nuovamente portata in ospedale, questa volta in quello di Dolo dove sarebbe arrivata in stato praticamente vegetativo, e nel quale è morta sabato scorso. Il pm Giorgio Gava ha disposto l’autopsia che è stata effettuata nella giornata di ieri. Prima del drammatico decorso dell’infezione da West Nile la donna era sempre stata bene, e la famiglia ha confermato che il virus poteva essere stato contratto solo nella zona circostante la loro abitazione, non avendo fatto viaggi in quel periodo. Trattandosi di un caso del tutto isolato di West Nile, però, all’epoca non era stata disposta alcuna operazione di disinfestazione nell’area di via Cavin di Sala, in quanto i “cluster” con i relativi interventi di bonifica, scattano solo quando nella stessa area se ne registrano di più, tra l’altro in un periodo (era la seconda metà di ottobre, anche se il caldo quasi “estivo” si era protratto più a lungo) del tutto anomalo per la presenza di zanzare.L’ULSS 3Sulla vicenda, dall’Azienda sanitaria precisano: «La paziente, per le condizioni in cui si trovava, è stata seguita nel suo lungo percorso dalle strutture sanitarie dell’Ulss 3. A seguito del decesso, lo stesso Reparto ospedaliero in cui era ricoverata aveva disposto il riscontro diagnostico - concludono dall’Ulss 3 Serenissima -. La nostra Azienda sanitaria è ora a disposizione per ogni eventuale ulteriore verifica sulle cure e l’assistenza fornite». Ultimo aggiornamento: Sabato 3 Febbraio 2024, 10:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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